“AMY”: IL POSTER UFFICIALE DEL DOCUMENTARIO DEDICATO AD AMY WINEHOUSE

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Amy-posterDopo la morte, nel luglio del 2011, della regina del soul bianco, Amy Winehouse, si sono rincorse per mesi voci su probabili film o documentari che avrebbero celebrato il talento della fragile ragazza di Camden Town dal destino tragico, segnato da alcool e droghe, e troppo simile a quello delle tanto amate Billie Holiday o Dinah Washington. A distanza di tre anni è stato rilasciato il poster del primo documentario ufficiale, Amy, dedicato alla vita della ragazza dai capelli strani che aveva detto «no, no, no » al rehab.

Amy vede dietro la macchina da presa Asif Kapadia, cineasta inglese di origine indiana, pluripremiato regista di Senna, documentario dedicato alla carriera del pilota di Formula 1 Ayron Senna, e lo stesso team di lavoro che ha concorso alla sua realizzazione. Distribuito dal prossimo 3 luglio dalla londinese Altitude Film Distribution, Amy ricostruirà la vita intima e professionale della Winehouse tramite le parole stesse della cantautrice e il contributo di interviste ad amici, colleghi e familiari della stessa, utilizzando immagini private e brani finora inediti, mostrando il percorso che l’ha portata alla fama mondiale ed i tormenti privati divenuti pubblici anche a causa dell’ingerenza della stampa anglosassone.

amy-winehouseEyeliner, capelli cotonati e tatuaggi. Amy Winehouse sembrava uscita dalla copertina di uno di quei vinili consumati, a forza di ascoltare, nella sua adolescenza. Un misto tra Ronnie Spector ed una pin-up. Ispirata dai gruppi femminili americani degli anni ’50 e ’60 come The Ronettes, The Shirelles o The Shangri-Las, dalle grandi interpreti del jazz, dal wall of sound di Phil Spector e dalla musica reggae, con soli due album (Frank dall’impronta jazz e Back To Black, tripudio di soul e R&B), Amy Winehouse ha rivoluzionato l’industria discografica inglese.

«Circa due anni fa abbiamo deciso di fare un film su di lei: sulla sua carriera e sulla sua vita. È un film complicato e tenero che affronta molti aspetti legati alla famiglia, ai media, alla notorietà, alla dipendenza ma, soprattutto, coglie perfettamente l’essenza di Amy: una persona incredibile e un vero genio della musica. » ha affermatoil CEO Universal Music UKDavid Joseph.

Manuela Santacatterina