ADDIO HECTOR BABENCO, IL REGISTA DE “IL BACIO DELLA DONNA RAGNO”

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PixoteIl mondo del cinema piange la morte del regista argentino Hector Babenco, stroncato ieri da un attacco cardiaco a San Paolo del Brasile all’età di 70 anni. Un altro nome che ha segnato indelebilmente la storia della settima arte che si aggiunge al già lungo elenco degli scomparsi di questo nefasto 2016. Autore coraggioso e dal taglio particolarmente forte e drammatico si era fatto conoscere nel 1981 grazie a Pixote, la legge del più debole, una vera e propria denuncia sociale che fece scoprire al grande pubblico i “meninos da rua”, i bambini di strada delle favelas sfruttati sia dalle forze dell’ordine che dai criminali locali.

Il bacio della donna ragnoPochi anni dopo, nel 1985, girò il suo onirico capolavoro, Il bacio della donna ragno. Quattro nomination all’Oscar e una statuetta vinta da William Hurt come miglior attore protagonista per il film che commosse il mondo intero. L’opera, tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore argentino Manuel Puigche, racconta l’amicizia tra due compagni di cella in un carcere sudamericano: Luis Molina (Hart), un omosessuale condannato per violenza su di un minorenne ed un detenuto politico, Valentin (il compianto Raul Julia), un giornalista militante di sinistra, invano sottoposto a torture.

 IronweedBabenco diresse poi nel 1987 un altro film di successo, Ironweed, per cui i protagonisti Jack Nicholson e Meryl Streep vennero candidati all’Oscar. Nel 2015 l’innovativo regista ha girato la sua ultima opera, The Hindu Friend, interpretata da Willem Dafoe, che racconta di Diego, un regista vicino alla morte a causa di un cancro in fase terminale.