CANNES 2015 – IL TRIANGOLO Sì, LO SCANDALO NO: CHE NOIA “LOVE”, IL PORNO 3D DI GASPAR NOÉ

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Niente scandalo per quello che era annunciato il film più hot di quest’anno al Festival di Cannes: il porno in 3D Love di Gaspar Noé annoia il pubblico. Ecco perché

love-posterSarà che dopo Nymphomaniac di Lars Von Trier fare un hard d’autore significa inevitabilmente ripetersi; sarà che la generazione di YouPorn ormai è assuefatta al porno seriale; sarà che il nudo massificato ormai anche al cinema ha ben poco di provocante; sta di fatto che il film scandalo annunciato Love di Gaspar Noé non ha turbato praticamente nessuno, annoiato all’inverosimile e fatto allontanare alla chetichella molti spettatori all’affollata proiezione di mezzanotte di ieri in Salle Lumière. E dire che ieri l’atmosfera era eccitata, e la Montée è stata la più rock del festival, con tanto di deejay che amplificava brani in tema sentimental/erotico quali l’intrigante Kiss di Prince o il Tom Jones del ballabilissimo Sex Bomb. In sala è presente l’intero cast & crew di Love e il delegato generale del festival di Cannes, Thierry Frémaux, annuncia la presenza in sala del padre del regista di Gaspar Noé, famoso pittore argentino, e di un applauditissimo Benicio Del Toro.

Ci inforchiamo gli occhialetti 3D XpanD e lo spettacolo comincia: una sequela di scene hard patinate virate in rosso fuoco sull’amore passionale tra il regista Murphy (l’emergente Karl Glusman che vedremo anche in The Neon Demon di Nicholas Winding Refn) e la bellona Electra dalle tendenze suicide che improvvisamente sparisce (l’avvenente Aomi Muyock, conosciuta dal regista a una festa). Un amore totalizzante turbato da un incidente di percorso: la rottura di un preservativo ha fatto diventare Murphy papà insoddisfatto di un bebè avuto dalla vicina bionda Omi con cui precedentemente aveva fatto un giro di lenzuola a tre (Klara Kristin, candidamente bellissima, scovata in discoteca). La trama è tutta qui, e alterna le copulazioni a catena con dialoghi inascoltabili del genere: “Qual è il senso della vita?” “L’amore”.

Love Gaspar NoéL’effetto tridimensionale è la cosa più deludente di questo porno tedioso e mal recitato, ed è percepibile solo in alcune scene quali un’eiaculazione in primo piano diretta verso il pubblico o una penetrazione con soggettiva uterina di un tunnel vaginale. Per il resto, un catalogo di trasgressioni old fashioned quali l’apertura della coppia a un trans (ma lui si spaventa alla vista del membro, e scappa dal talamo infuocato) o le frequentazioni selvagge in un sex club per scambisti. L’atmosfera è nichilista o atonale, altro che amore; l’unica idea originale è associare all’hard una colonna sonora eterogenea, dalle Gymnopédie di Satie a brani di Hannibal Holocaust del nostro Ruggero Deodato.

In conferenza stampa chiediamo a Noé se la sua idea di trasgressione si ferma qui: «Non ci sono trasgressioni in Love. Non c’è nulla non sia stato già visto, per esempio, in Pasolini o Buñuel. Ho fatto un film sulla vita, e sull’amore, un sentimento di felicità, ma volevo raccontarlo dal lato sessuale. Perché nasconderlo? Io sono comunque etero, almeno fino a oggi. Ormai su Internet ci sono più immagini porno che non porno, in Italia avete Rocco Siffredi. Non si può dire che ciò non si può rappresentare ma bisognerebbe infondere freschezza e vita. Il mondo non pensa che a scopare ».

Agli attori domandiamo se sono rimasti imbarazzanti nel girare le scene di nudo e il meno timido è il grazioso Karl Glusman: «All’inizio non ero a mio agio. Mia madre è molto orgogliosa di me, d’altronde quando l’ho conosciuta non era più vergine ».

Roberto Schinardi