IL CINEMA DI DAVID O. RUSSELL

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Dagli esordi al Sundance fino alla lite con George Clooney, passando per le emozioni de Il Lato Positivo e arrivando alla miracolosa scopa di Joy. Ecco chi è David O. Russell

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David O. Russell e Bradley Cooper sul set de Il Lato Positivo

Nove film all’attivo, cinque candidature agli Oscar (tra regie e sceneggiature), un padre ebreo e una madre con il sangue italiano (suo nonno materno era di Craco, la splendida città fantasma in Basilicata). Lui, nato a New York, oltre aver diretto, per estensione, alcuni dei titoli più influenti degli ultimi anni, è noto per aver battibeccato, diciamo così, con George Clooney sul set di Three Kings, per aver regalato a Jennifer Lawrence un Oscar (e altre due nomination) da protagonista e, soprattutto, per aver riscritto le regole della commedia romantica americana, creando così una nuova commedia romantica: quella di David O. Russell. Tipicamente post-moderna, tipicamente articolata sulle emozioni imperfette. Lui, che mischia i grandi attori alle storie ad alto tasso emotivo, sta tornando in sala con l’atteso Joy (in sala dal 28 gennaio), dove narra la vicenda di Joy Mangano, l’inventrice dell’iconica Miracle Mop, la scopa venduta (fin ora) a 5 milioni di americani. Nel film, il regista, riunisce nel cast Jennifer Lawrene – che per il ruolo ha ricevuto la terza candidatura all’Oscar sotto l’occhio di O. Russell -, Bradley Cooper e Robert De Niro. Il terzetto generazionale che gli ha regalato fortuna quattro anni fa con Il Lato Positivo. Ma andiamo con ordine.

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David O. Russell e George Clooney sul set di Three Kings

David O. Russell, che sul set detta legge come uno sceriffo nel Far West (chiedete a Dustin Hoffman…), ma incornicia gli attori in una regia dotta e brillante, tirando fuori il loro meglio, ha iniziato come quasi tutti i filmmakers moderni, laureandosi e girando diversi cortometraggi. Il debutto nel mondo dei grandi avviene nel 1994, quando presentò al Sundance Spanking the Monkey con Jeremy Davies. Già allora, se pur abbozzati, si potevano notare le tematiche riprese poi nei successivi film: depressione, difficoltà di relazionarsi con gli altri e con il mondo, bipolarismo, forti luci ma pure fortissime ombre. Nel 1996 arriva il momento di Amori e Disastri, dirigendo Ben Stiller e presentando l’opera a Cannes. La nave, verso il successo, prosegue spedita, fino al punto di svolta: Three Kings. Il film, datato 1999, è una sorta di fiaba ambientata durante la Guerra del Golfo, dove Clooney, Mark Wahlberg, Ice Cube e Spike Jonze, tra proiettili e sabbia, si mettono sulle tracce dei lingotti d’oro di Saddam. Un film di guerra atipico, eppure riuscitissimo.

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David O. Russell e Jennifer Lawrence sul set di American Hustle

Passano poi dieci anni e un solo film girato, I ♥ Huckabees (a riguardo, avete chiesto a Dustin Hoffman?), per arrivare nella sua tripletta di premi, applausi e riconoscimenti: prima nel 2010 con The Fighter, dove fa vincere l’Oscar a Melissa Leo e Christian Bale, nella storia vera del pugile Micky Ward (con il volto di Wahlberg), poi nel 2012, appunto con Il Lato Positivo, dove Bradley Cooper e Jennifer Lawrence ballano sulle note di un tripudio di amore, di sconfitte e di vita; finendo nel 2013, con American Hustel, nel quale O. Russell si concede un tuffo negli anni ’70, quando l’FBI indagava, aiutato da alcuni scaltri truffatori, sugli affari illeciti del Congresso degli Stati Uniti. E pure qui cast all-star: certamente Jennifer Lawrence, Bradley Cooper e Bob De Niro, ma anche Christian Bale, Amy Adams, Jeremy Renner e Michael Pena. Nove film in cui ci si odia, ci si combatte, ci si innamora, ci si tradisce e ci si riscatta, rigorosamente tutti insieme, con i personaggi uno di fronte all’altro, cuore a cuore, spalla a spalla, come in un film anni ’50 di Robert Wise o di Frank Capra. Come in quelli a cui David O. Russell si è ispirato, per estro e vivacità, continuando a costruire un cinema contemporaneo, sapientemente dosato tra (ottima) musica, colori e calore, protendendo verso il pubblico le emozioni necessarie. Un pubblico che lo ama e lo ringrazia per fargli credere ancora nei sogni, che sia una scopa miracolosa o le sfumature di un amore luccicante.

Damiano Panattoni

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