Monica Bellucci: “Per me è l’amore a trascinare l’esistenza”

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Monica Bellucci

L’amore, ancora, sempre: Monica Bellucci lo racconta sullo schermo e anche nella vita, come dimostra l’intervista alla rivista francese Paris Match dove la diva ha rivelato che nella sua vita c’è un uomo nuovo, dopo il divorzio da Vincent Cassel. Ed è un amore maturo anche quello di On the Milky Road – Sulla via lattea, il film di Emir Kusturica al cinema dall’11 maggio che regista e attrice hanno presentato insieme oggi a Roma (guarda la gallery del red carpet qui in alto!)

Monica sta per sbarcare al Festival di Cannes da attesissima madrina. Le informazioni sulla sua vita privata, da sempre, le elargisce col contagocce, anche per proteggere le figlie Deva e Léonie di 12 e 6 anni: «La mia famiglia non fa parte dello show», dichiara convinta. Nel film di Kusturica invece recita in serbo il ruolo di una donna in fuga nei Balcani in guerra, che s’innamora di un altro “borderline” interpretato da Kusturica stesso. Per il regista ha accettato di tuffarsi nell’acqua gelata da 5 metri d’altezza («Io che non faccio neanche ginnastica!»), scappare in mezzo ai boschi, sfidare il vento sferzante delle colline della Bosnia. Dal 20 maggio (nella notte, su Sky Atlantic in contemporanea con gli Usa), in un ruolo probabilmente molto diverso, la vedremo anche nel mitico, attesissimo sequel di Twin Peaks, l’addio di David Lynch alle scene.

Monica Bellucci (foto di Pietro Coccia)

Monica, com’è stato entrare nell’immaginario unico di Kusturica?

È uno degli artisti più eclettici che abbia conosciuto, un attore, scrittore, regista, produttore, musicista, uomo di business. Ha una grande energia e stimo molto il suo cinema. Mi sono trovata in questa avventura colpita soprattutto dalla storia d’amore così potente. Ci sono momenti surreali, molta poesia e scenografie visivamente meravigliose, ma io ho amato le parti più intime. Per me, è l’amore a trascinare l’esistenza, che sia per i figli, per gli amici, per il partner o anche per la creazione.

Quello tra i due protagonisti è un amore maturo…

Mi è piaciuto proprio raccontare l’amore tra due persone adulte, che hanno perso tutto, ma nel momento in cui s’incontrano sentono che qualcosa di magico può nascere ancora. Il film è un inno alla speranza, alla continuità della vita, al credere all’amore anche quando non si è più giovani. A 20 anni l’amore è l’impulso di istinti e di ormoni, qui raccontiamo quando l’impulso scatta nel nome del sentimento.

Emir Kusturica e Monica Bellucci (foto di Pietro Coccia)

Il film racconta l’amore e la guerra: cosa pensa del conflitto che ha sconvolto i Balcani e delle posizioni, spesso controverse, espresse da Kusturica a riguardo?

Ho lavorato ogni estate per tre anni in Bosnia, una terra bella ma di grande dolore, della quale sappiamo così poco. È stata colonizzata da tante potenze che hanno cercato di spersonalizzarla. È molto difficile giudicare dall’esterno. Ho scelto di avere un approccio umano e artistico, e ho approcciato in questo modo anche Kusturica. Non voglio entrare nel merito politico.

Dopo Mozart in the Jungle, in onda in questi giorni su Sky Atlantic, la vedremo nel cast di Twin Peaks 3: com’è il suo rapporto con la televisione?

Sono ai miei primi approcci con la televisione: quando una cosa è fatta bene c’è immediatezza con il pubblico. Al cinema invece si crea un rapporto molto intimista col regista, invece per Twin Peaks ho lavorato con tre registi diversi: è un mondo completamente diverso, però è stato interessante.

(foto di Pietro Coccia)

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