“THE DROP”: L’ULTIMO SALUTO DI JAMES GANDOLFINI

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Quest’edizione del Torino Film Festival, oltre i validi titoli presenti in concorso, la rassegna sulla New Hollywood e una sezione, quella della Festa Mobile, ricca di pellicole tanto interessanti quanto dissimili nei generi (basti citare il drammatico The Disappearance of Eleonor Rigby: Him/Her di Ned Benson, il documentario Senza Lucio di Mario Testi o la commedia natalizia Ogni Maledetto Natale di Ciarrapico/Torre/Vendruscolo) ci ha regalato, con The Drop, l’ultima interpretazione di James Galdolfini, il boss italoamericano de I Soprano, scomparso prematuramente nel 2013.

La pellicola (in uscita in Italia a marzo per 20th Century Fox col titolo italiano Chi è senza colpa) è ambientata in una Brooklyn infestata da criminalità, mazzette e omertà, è incentrata sulla figura di Bob Saginowski (Tom Hardy), ex delinquente che cerca di tenersi lontano dai guai limitandosi a lavorare come barista, insieme al cugino Marv (James Gandolfini), che a differenza sua non si è mai allontanato da quel mondo, nel locale di lui, ormai di proprietà dei gangster ceceni del quartiere. La sua intenzione di vivere una vita solitaria e nell’ombra va in frantumi quando, suo malgrado, viene coinvolto in un tentativo di rapina andato male.

Diretto da Michaël R. Roskann, nominato all’Oscar nel 2012 per il suo Bullhead, The Drop è basato sul racconto breve Animal Rescue dello scrittore e sceneggiatore Dennis Lehane. Non è certo la prima volta che uno dei romanzi o dei racconti di Lehane approdi sul grande schermo. Era già successo con La morte non dimentica, trasposto cinematograficamente nel Mystic River di Clint Eastwood, con La casa buia, trasformato in Gone Baby Gone da Ben Affleck e Shutter Island di Martin Scorsese, ispirato dal romanzo L’Isola della Paura.

The Drop è un thriller riuscito e coinvolgente, dalla scrittura valida (non a caso Lehane compare qui anche nella veste di sceneggiatore) dove le interpretazioni di Hardy e Gandolfini, oltre a confermare il talento dei due attori, valorizzano la riuscita complessiva del film che fatica inizialmente a trovare ritmo, forse per scelta stessa del regista, caricando lo spettatore di aspettative che si materializzano puntuali nella seconda parte della pellicola. The Dropè anche la conferma della versatilità attoriale di un Tom Hardy sempre più lanciato verso un successo arrivato lentamente ma che oggi appare inarrestabile. Dopo aver interpretato lo spietato Bane ne Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno e il capo cantiere fermo nel prendere le sue responsabilità in Locke, lo vedremo a breve sia sul grande che sul piccolo schermo. Sarà Max Rockatansky, Il Guerriero della Strada, della trilogia fantascientifica di George Miller dedicata a Mad Max e tornerà a lavorare con Steven Knight, dopo Locke, nella serie televisiva Taboo, ambientata nei primi dell’800 e prodotta da Ridley Scott, nella quale interpreterà James Keziah Dalaney, uomo in cerca di vendetta per la morte del padre.

Manuela Santacatterina