Amanda Seyfried e i nudi degli inizi: «Volevo tenermi il lavoro»

Dopo le dichiarazioni di Sean Bean tante le testimonianze contrarie

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Amanda Seyfried
Amanda Seyfried (Tess Ayano per Porter)

Continuano ad allargarsi l’onda scatenata dalle dichiarazioni rese al The Times da Sean Bean, contrario al coordinamento delle scene intime durante le riprese sul set. Un accorgimento che per l’attore toglierebbe spontaneità all’interpretazione in un momento tanto intenso, e che – personalmente – trova inibitore. Una figura rassicurante, invece, per altre attrici, come Lena Hall di Snowpiercer o Amanda Seyfried, che in una lunga intervista a Porter ha ricordato come molto poco piacevoli le scene nude girate agli inizi della sua carriera, quando finì per accettarle perché – come ammette – “Volevo tenermi il lavoro”.

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“Oggi c’è un livello di rispetto che non ho mai sentito intorno a me – dichiara l’attrice nominata agli Emmy per The Dropout. – Non per Mank o The Dropout, non perché hanno visto i miei film. Sono rispettata perché ho 36 anni e so chi cazzo sono”. Ma non è stato sempre così, tanto più prima del movimento #MeToo diffusosi in questi anni…

“Avere 19 anni, andare in giro senza le mutande, bè, mi state prendendo in giro? Come ho lasciato che accadesse? Oh, lo so perché: avevo 19 anni e non volevo turbare nessuno e volevo tenermi il lavoro. Ecco perchè”, è l’amara riflessione della Seyfried, che proprio in occasione della serie Disney+ aveva detto di essersi sentita davvero sicura con i registi Michael Showalter e Francesca Gregorini.

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Un’esperienza diversa da quella ricordata, che già in precedenza aveva definito “disgustosa” e che andrebbe fatta risalire alle sue prime prove, tanto in televisione quanto al cinema. Sebbene l’attrice non sia entrata nel dettaglio, specificando quale fosse il set in questione, tra le sue esperienze di quegli anni ci sono tanto le partecipazioni ad alcuni episodi di Law & Order SVU, Veronica Mars e Dr. House (dove appariva in bikini o in una scena d’amore con il suo fidanzato), tanto quanto a film ‘R-Rated’ come American Gun o Alpha Dog, forse il più hot tra i papabili.

Inutile concentrarsi sulla ricerca, resta la sostanza di quanto affermato dalla Seyfried, a ulteriore conferma del fatto che – per usare le parole di Rachel Zegler“la spontaneità nelle scene intime può essere pericolosa”, per quanto la riflessione di Sean Bean possa essere legittima.

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Non a caso, recentemente il consiglio nazionale di SAG-AFTRA ha approvato un percorso di inclusione degli Intimacy Coordinators impegnati sui vari set durante le riprese di scene intime, anche come collegamento tra gli attori e la produzione.

“Il ruolo dei coordinatori dell’intimità migliora notevolmente la sicurezza e il benessere sui set e nelle produzioni che richiedono scene intime – ha affermato Fran Drescher, presidente del sindacato. – Il loro valore è incommensurabile e il Consiglio nazionale si impegna a portare i coordinatori dell’intimità nella famiglia SAG-AFTRA e garantire che abbiano il tipo di vantaggi e protezioni di cui godono già gli altri membri”.

“Nothing can CRUSH me completely, when it comes to WORK. I’m uncrushable! Not one thing can crush my life, UNLESS it has to do with my family

Qui l’intervista completa ad Amanda Seyfried su Porter