Dogman, Luc Besson rimanda l’uscita e punta un Festival importante

Non vedremo prima dell'estate la grande prova di Caleb Landry Jones

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Dogman, Caleb Landry Jones (LBP:EuropaCorp)

Presentato alla Berlinale 2023, il suo nuovo Dogman è stato al centro di un recente evento privato organizzato al Grand Rex Theater di Parigi, dove ha raccolto grandi complimenti. E dal quale Luc Besson deve essere uscito con l’idea di pretendere di più dal tanto atteso ritorno alla regia, che lo vede dirigere un Caleb Landry Jones particolarmente ispirato e che – dopo averne rimandato l’uscita – ora potrebbe puntare a un Festival importante, verso la fine dell’anno. E il sogno di tutti, inutile dirlo, sarebbe che si trattasse della nostra Mostra del Cinema di Venezia.

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Come si vede anche nella prima immagine circolata, la trasformazione in donna dell’attore di Tre manifesti a Ebbing, Missouri e I morti non muoiono è un elemento tra i più sottolineati dopo la visione della vicenda che lo vede interpretare Douglas, abusato da un padre violento e gettato tra i cani. Dai quali viene protetto e ai quali dimostra un amore che spesso rischia di tenerlo ai margini della società e fuori dalle sue regole, mentre si imbarca in un viaggio per guarire i propri traumi, fisici e non.

Proprio al Festival di Berlino, e certamente anche in virtù dell’apprezzatissimo trailer, la EuropaCorp creata da Besson stesso (oggi di proprietà di Vine Alternative) sembra aver stretto importanti accordi di distribuzione all’EFM. Che appunto prevederebbero un lancio in grande stile, se davvero si riuscisse a posizionare il film come titolo d’apertura di un importante Festival internazionale.

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Inizialmente previsto per il 19 aprile, almeno nelle sale francesi, Dogman avrà ora qualche mese in più per organizzarsi e tentare di realizzare il progetto. Che bisserebbe l’inagurazione del Festival di Cannes del 1997, affidata a Il quinto elemento.

Pre-acquistato da TF1 e dalla Apollo Films (che lo distribuirà) per quel che riguarda la Francia, il film sembrerebbe segnare un ritorno alle atmosfere e i soggetti di Léon e Nikita, tanto per restare alla filmografia del regista. Che in Italia potrebbe arrivare sotto il marchio della Lucky Red.