Emilia Clarke debutta nel fumetto, con una madre dall’incredibile potere

Sarà la Image Comics a pubblicare M.O.M.: Mother of Madness

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Emilia Clarke
Emilia Clarke

Da Madre dei Draghi a genitrice single, alle prese con le avversità della vita moderna, questa la parabola percorsa da Emilia Clarke, passata dal personaggio di Daenerys Targaryen di Game of Thrones al debutto come autrice di comics. Nello specifico quello che arriverà sugli scaffali il prossimo 21 luglio, M.O.M.: Mother of Madness.

La protagonista è Maya, una madre single la cui vita è sconvolta dalla scoperta di possedere dei superpoteri. Molto particolari. Tutto nasce “dall’idea che le madri single siano delle vere supereroine – spiega la Clarke. – Hanno bisogno di una forza sovrumana per fare tutto”. Ma in questo caso, gli incredibili poteri della nostra supermamma, hanno una particolarità: si manifestano con il ciclo mestruale.

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“Il gonfiore, gli sbalzi d’umore, l’acne, odiamo tutto questo quando succede – ha continuato, spiegando la genesi dell’idea. – E se cambiassimo tutto e trasformassimo il ciclo in qualcosa di unico, folle, sovrumano che accade nel nostro corpo? Quando Maya è spaventata diventa invisibile, quando è arrabbiata ha una forza sovrumana. E può oscillare come Spider-Man dai peli delle ascelle”. “All’inizio si vergogna dei suoi poteri – racconta ancora. – D’altronde, se ci cade un assorbente dalla borsa è imbarazzante… Ma perché?”.

Creato insieme a Marguerite Bennett (Bombshells, Josie and the Pussycats) e messo sulla carta grazie alla disegnatrice Leila Leiz (Horde), il fumetto pubblicato dalla Image Comics annuncia un tono tra Deadpool e Fleabag. Perfetto per un eventuale prossimo adattamento cinematografico o televisivo.

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Ma l’intenzione della attrice, era quella di celebrare le madri, spesso rappresentate in lotta, tristi e costrette a immani sforzi per trovare un equilibrio con il proprio partner. E di realizzare un sogno di giovinezza. Quello di rispondere ai negozi di fumetti che quando era ragazzina, a Londra, non ammettevano ragazze, e di vedere come sarebbe stato un fumetto dal suo punto di vista.

“Ho scoperto che il 16% dei creatori di fumetti sono donne, secondo uno studio del 2019, ma solo il 30% dei personaggi dei fumetti sono donne – ha detto ancora Emilia Clarke. – E visto che circa la metà degli acquirenti di fumetti sono donne, qualcosa non andava bene in queste proporzioni. Tutti segnali che continuavano a dirmi di farlo”.