Trudy Styler, an Englishwoman in Napoli

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Trudy Styler, posso entrare an ode to naples

Trudy Styler è sceneggiatrice e regista di Posso entrare? An Ode to Naples, documentario-omaggio a Napoli, città in evoluzione permanente e in cui, sorprendentemente, Trudy, che da vent’anni vive tra l’Inghilterra, gli Stati Uniti e la Toscana, si era mai fermata.

Sono stata tante volte a Ischia, Capri, sulla costiera amalfitana, ma non ho mai visitato la città. Quando mi hanno proposto di realizzare un documentario che la raccontasse ho pensato che fosse l’occasione giusta per conoscerla. E ho scoperto un mondo incredibile”. Partendo da Spaccanapoli, che il cantante Celestino usa come location per il videoclip che apre il film. Una canzone realizzata appositamente per Trudy Styler e Napoli. “Ci siamo incontrati una volta a Ischia e gli ho chiesto se aveva voglia di fare qualcosa, e lui mi ha detto di sì“.

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Il pezzo si chiama Neapolis e ne racconta la storia dalla fondazione ai giorni nostri. Luciano De Crescenzo diceva che i napoletani sono un popolo d’amore, ed è vero, un sentimento contagioso a cui non si è potuta sottrarre neanche una British come Trudy. “Era bello perdersi nei vicoli della città, bussare alle porte e chiedere ‘posso entrare’ ed essere accolte con caffè e racconti”.

Virgilio di Trudy Styler è stato un uomo che a Napoli ha dato tutto sé stesso, Don Antonio Loffredo, il parroco (ora ex, ha lasciato dopo 20 anni di servizio) della Chiesa di Santa Maria alla Sanità, preti illuminato che con il suo impegno ha tolto tanti ragazzi dalle mani della camorra. Insieme a lui, altri hanno portato la regista nelle viscere della città, in tutti i sensi.

«Roberto Saviano, che volevo raccontasse non l’uomo sotto protezione, ma che condividesse un ricordo della sua Napoli. Jorit, un artista straordinario con cui è un piacere parlare, per la sua visione del mondo e dell’arte. E Francesco Di Leva, che con il NEST, il teatro da lui fondato a San Giovanni a Teduccio, sta portando la cultura in una zona da sempre problematica».

A loro Trudy Styler ha contrapposto le storie di chi ancora può raccontare di come Napoli, tra il 27 e il 30 settembre del 1943, si ribellò all’occupazione nazista in città, cacciando i tedeschi, unica città italiana liberatasi senza l’aiuto delle truppe alleate. Posso entrare? An Ode to Naples è stato presentato nella sezione Special Screenings dell’ultima Festa del cinema di Roma e arriverà nelle sale distribuito da Cinecittà.

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