Megalopolis, le reazioni al film di Francis Ford Coppola: “da museo”

Dopo Cannes 2024, il regista si dedicherà al nuovo progetto 'letterario'

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Megalopolis

La proiezione di gala del suo ultimo Megalopolis aveva fatto parlare di “avanguardia”, e di film “sperimentale” – ed entusiasmarsi Andy Garcia, che alla fine del film aveva urlato “quest’uomo è la ragione per cui tutti noi facciamo film” – ma alcune ultime reazioni sembrano meno entusiaste riguardo al nuovo kolossal di Francis Ford Coppola, descritto ora come “sconcertante” o “da museo”.

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Certo, il pubblico non è tutto uguale, è in platea non siedono sempre Al Pacino, Nicolas Cage, Spike Jonze, Darren Aronofsky e Roger Corman (come allo Universal City Walk IMAX di Los Angeles), ma dopo l’elogio di Jon Hamm e la difesa di Adam Driver e lo steso regista, ora si aspetta il responso del pubblico. Che prevedibilmente si dividerà, visto l’ampio spettro di giudizi raccolti fino a ora, da “pazzesco” e “sorprendente” alla previsione raccolta da Jordan Ruimy: “è così originale e a volte del tutto sconcertante che c’è un certo gruppo di spettatori che lo vedrà per pura curiosità… soprattutto se la critica lo sosterrà. Spero che Francis chiarisca la storia in modo che il pubblico abbia qualcosa a cui aggrapparsi. Il primo 50-60% circa del film è molto meglio dell’ultima parte, perché si perde il filo della storia e ci si annoia

Le reazioni a questo film saranno molte, e varie – riporta la fonte, relativamente a un ulteriore commento anonimo. – Coloro che lo amano per la sua audacia avranno ragione come anche coloro che lo respingeranno per la stessa ragione. E forse la sede naturale del film sarà quella dei musei d’arte. Megalopolis richiederà una gestione attenta e amorevole, che potrebbe rivelarsi un compito impossibile nel mercato di oggi. Speriamo che non sia così“.

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Vista la tendenza media a dividersi su qualsiasi cosa di un pubblico – e una critica – fin troppo incline a utilizzare con eccessiva leggerezza il termine “capolavoro” o a bocciare senza appello quello che non si capisce, la destinazione ideale per un film come questo potrebbe essere un Festival come quello di Cannes 2024, dove il regista ha quasi confermato che lo vedremo (la partecipazione non è ancora ufficiale, ma lui stesso ha rivelato che sarà sulla Croisette per tre giorni) e dove audacia e coraggio sono sicuramente apprezzati.

Poi, la parola passerà alla sala, anche se lo stesso Coppola ha dichiarato di stare aspettando un distributore, che dovrà essere altrettanto coraggioso probabilmente. Ma che potrebbe approfittare di una vetrina glam come quella della Crosiette per rilanciare e assicurarsi anche il prossimo film del grande regista (un adattamento del The Glimpses of the Moon di Edith Wharton ispirato al “L’orribile verità” di Leo McCarey), che ha già annunciato di non aver alcuna intenzione di chiudere qui la sua carriera, né di voler ridurre la scala dei suoi progetti:

“Ho iniziato a lavorare a un nuovo film. Non sarà assolutamente economico, ma non so se potrà essere definito un film epico”.

 

Alcune immagini da Megalopolis:

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