Attesissimo, celebrato e poi criticato dai pochi (o così sembra) che non fossero rimasti affascinati dalla proiezione in anteprima ospitata in concorso dal Festival di Cannes 2024, il viaggio del Megalopolis di Francis Ford Coppola continua. E nella speranza che il regista possa rientrare dei 120 milioni investiti di tasca sua nel progetto del kolossal ispirato alla Congiura di Catilina e all’Antica Roma, un altro film – documentario, stavolta – pare esser pronto, e imperdibile, il documentario sul dietro le quinte della storia più chiacchierata degli ultimi anni, il Megadoc diretto da Mike Figgis.
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Un lavoro durato 18 mesi, durante i quali il fimmaker britannico ha seguito la realizzazione del suddetto Megalopolis, restituendone un racconto “in presa diretta” degli alti e bassi delle faticose e tormentate pre-produzione e post-produzione, oltre a un’analisi completa delle riprese svoltesi in Georgia.
Un po’ quanto fatto dalla stessa moglie di Coppola, Eleanor, quando eternò nel suo doc Hearts of Darkness la leggendaria e caotica produzione del cult Apocalypse Now del 1979.
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Stando a quanto dichiarato da Figgis a Deadline, dopo “una corsa folle durata un anno e mezzo” il montaggio del suo Megadoc sarebbe ormai terminato, e gli ultimi ritocchi al film potrebbero lasciar prevedere la partecipazione a uno dei grandi festival autunnali. Per poi, magari, raggiungere le sale o qualche piattaforma di streaming, magari in formato seriale, visto quanto aggiunto dallo stesso regista:
Credo che Francis abbia accettato il fatto che, invitandomi, non avrei fatto un pezzo dietro le quinte, capite? Doveva essere onesto, e alla fine siamo arrivati a un accordo […] Non mi ha mai detto: “Non puoi stare qui o devi lasciare la stanza”.
Nell’Universo Marvel si pianifica sei mesi prima, si fanno storyboard. Francis non è quel tipo di regista.
C’è molto materiale, per un cut di due ore e una serie.
Resta da appurare quanto però Figgis sia stato trasparente nel documentare il set di Megalopolis, nel quale – oltre alle interviste al cast (da Adam Driver a Dustin Hoffman, Aubrey Plaza, Shia LaBeouf) e ai vari George Lucas e Eleanor Coppola – verranno mostrati anche i momenti più critici, dal licenziamento di alcuni membri della troupe alle discussioni di Coppola con streamer e Studios, sulla distribuzione (che ancora non è stata definita in tutti in territori, non in Italia dove la Eagle Pictures di Tarak Ben Ammar se ne è assicurata i diritti).
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