Tutt’altro che incredibile, quella di Crazy for Football – Matti per il Calcio è una storia vera, che lo stesso Volfango De Biasi (L’Agenzia dei Bugiardi, Nessuno come Noi) aveva peraltro già raccontata nel suo omonimo documentario vincitore del David di Donatello nel 2017. E che nonostante questo si conferma in grado di conservare intatti significati e valenza ancora oggi, come potrà constatare il grande pubblico, che dopo il passaggio alla Festa del Cinema di Roma potrà vedere il film in prima serata su Rai 1, il 1 novembre.
Festa del Cinema di Roma 2021: tutto il programma completo
Lo spunto resta la folle idea dello psichiatra Saverio Lulli di mettere in piedi una Nazionale Italiana di calcio a cinque formata da persone con problemi di salute mentale e di realizzare un Mondiale di Calcio ‘di categoria’, la Dream World Cup. Nella realtà, dopo la prima edizione del torneo disputata a Osaka nel 2016 da sole tre squadre (Giappone, Perù e Italia), gli Azzurri sono riusciti a vincere il titolo nella seconda, tenutasi a Roma nel 2018, e attendono di sapere quando poterlo difendere nella terza, inizialmente prevista in Perù nell’2020, ma rimandata per la pandemia.
Nella finzione, invece, è Sergio Castellitto il medico unico organizzatore di un mondiale che la FIGC (che supporta il film) consente si giochi al Palazzetto dello Sport di Roma. E che con una campagna di arruolamento tra Fuga per la vittoria e I magnifici sette riesce ad avvalersi della partecipazione dei vari Max Tortora, Antonia Truppo, Lele Vannoli, Angela Fontana. Che insieme a Massimo Ghini e Cecilia Dazzi compongono un cast completato ovviamente dai calciatori protagonisti.
Crazy for Football, al termine le riprese del tv movie con Sergio Castellitto e Max Tortora
Star dell’unica competizione in cui “se non sei dopato non puoi giocare”, come recita una delle battute migliori. Una “nazionale di matti” per i quali non è quello del campo il risultato più importante, ma per i quali il ‘pallone’ – per una volta tanto – finisce per essere salvifico invece che motivo di dannazione o peggio, come spesso sembrano confermare ogni settimana i campionati ufficiali e i tifosi tutti.
Il messaggio è chiaro, e – per quanto prevedibile – positivo. E ben comunicato. Il TV movie funziona, soprattutto affrontandolo con un minimo di empatia, e le chiose di Coach Zaccardi/Tortora, allenatore ludopatico pescato in una sala bingo e costantemente accompagnato dall’odiato cagnetto, regaleranno più di qualche risata anche ai non romani.
Ma al di là delle molte situazioni leggere e i sorrisi, e anche attraverso questi, Volfango De Biasi conferma il suo coinvolgimento e l’interesse per il tema trattato. E di nuovo sposta un po’ più in là quel confine invisibile con cui la società – o parte di essa – ancora oggi supplisce agli effetti della famosa (ed esplicitamente citata) Legge Basaglia del 1978. Ché sullo schermo e fuori dal cinema, la cosa più importante è restituire a queste persone il piacere di vivere la vita, anche rischiando di soffrire per i suoi aspetti peggiori, come si vede nelle creazioni dei co-sceneggiatori Filippo Bologna, Tiziana Martini e Francesco Trento.
Che riescono a mixare in maniera narrativamente utile esempi di quanto le stesse famiglie possano essere nocive nello sviluppo di certe patologie, della capacità dei pazienti affetti da disturbo bipolare, schizofrenia, depressione di superare certi ostacoli che spesso li isolano grazie proprio a questa ‘terapia sportiva’ e delle difficoltà che rimangono per vincere la battaglia culturale contro lo stigma e quella di inclusione. Confermate – uno per tutti – dal rifiuto di molte aziende a sponsorizzare il progetto, che anche la vera Nazionale ha incredibilmente patito.
Crazy for Football – Matti per il Calcio è realizzato con il supporto della Federazione Italiana Giuoco Calcio e della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale.
Il comitato internazionale per la promozione del calcio nella salute mentale (International Football Committee on Mental health) nasce nel 2013 quando si riuniscono a Tokyo medici psichiatri e operatori sociosanitari di otto paesi che sottoscrivono la “Dichiarazione di Tokyo sullo Sport per le persone con problemi di salute mentale”. Presieduto dal medico psichiatra Italiano Santo Rullo, è il soggetto promotore della Dream World Cup. SITO UFFICIALE https://www.crazyforfootball.org/sostieni-la-nazionale/