SINGLE MA NON TROPPO

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How to Be Single Usa, 2015 Regia Christian Ditter Interpreti Dakota Johnson, Rebel Wilson Sceneggiatura Dana Fox, Abby Kohn, Marc Silverstein Produzione Flower Films, New Line Cinema, Rickard Pictures Distribuzione Warner Durata 1h e 50′

In sala dall’

11 febbraio

Alice arriva a New York con un doppio obbiettivo: trovare lavoro e provare una vita da single, lasciando in sospeso i progetti di matrimonio con il suo fidanzato storico Josh. A farla sentire meno spaesata dovrebbero contribuire altre due diversamente single: la sorella Meg, ginecologa con l’ossessione di diventare madre e Robin, una sciroccata e incontrollabile grassona anticonformista. Quando si tratta di sentimenti però, le cose sono sempre molto complicate e il rischio è quello di restare single, ma non per scelta…

Ennesimo capitolo del filone sempreverde della commedia romantica (o romcom, come la si chiama più comodamente) con taglio formativo: il regista di origine tedesca Christian Ditter imbandisce una tavola piena di ingredienti e di notazioni al femminile e porta sullo schermo il romanzo omonimo di Liz Tuccillo (la sceneggiatrice di Sex and the City). Ad Alice, Meg e Robin va aggiunta anche Lucy, un’altra giovane ragazza sola in cerca compulsiva dell’anima gemella. Dakota Johnson regala ad Alice molto più di cinquanta sfumature di grigio (ed è anche più seduttiva che in quel film) il suo è il personaggio più riuscito e complesso. Soprattutto quello che alla fine pare capire – dopo tanti sbagli e vicoli ciechi – cosa significa essere single, per poi magari trovare qualcuno con cui finalmente vivere un amore in modo maturo. Gli altri sembrano invece solo dei caratteri, a volte più buffi e romantici (la Lucy di Alison Brie), a volte decisamente sopra le righe (la Robin di Rebel Wilson). Delude invece Lesley Mann, più a fuoco e spumeggiante nei film del marito Judd Apatow che qui nei panni della ginecologa Meg. Il coté maschile (nel quale si segnalano Damon Wayans jr, Anders Holm e Nicholas Braun) appare più che altro funzionale e convenzionale per dimostrare la tesi della storia. A conti fatti il film non porta nulla di nuovo o interessante rispetto a tante pellicole simili, si lascia guardare con simpatia e strappa qualche sorriso, ma ha l’effetto di una nevicata di primavera, che si dimentica al primo scaldarsi dell’aria.

Valerio Guslandi