Il copione di Wallace fu inviato anche a Mel Gibson per valutarlo come interprete. Ma Gibson, che in quegli anni era tra gli attori più affermati a Hollywood, si appassionò così tanto alla storia da volerla anche dirigere. E non faticò a convincere i produttori (la Icon e Alan Ladd Jr.) a scritturarlo nella doppia veste di regista e protagonista. Con il considerevole budget di circa 72 milioni di dollari, le riprese iniziarono nel giugno del 1994 per concludersi in ottobre in diverse location tra Irlanda e Scozia. In particolare a Inverness, nelle Highland scozzesi, che mantenne fede alla fama di luogo più piovoso d’Europa accompagnando i ciak con un tempo sempre bagnato dalla pioggia. «Da ragazzo, accanto a film come Il grande paese o La fiamma del peccato ero affascinato dai kolossal come lo Spartacus di Kubrick. E questa mi sembrò l’occasione d’oro per cimentarmi con il genere», spiegò poi l’attore. Le scene delle battaglie sono tra le più realistiche e violente viste sino ad allora (in qualche passaggio fu chiesto a Gibson di schermare i dettagli ritenuti troppo forti). Per queste sequenze la produzione ebbe a disposizione i volontari dell’esercito irlandese, che di giorno in giorno indossavano le divise dei soldati inglesi o quelli degli uomini di Wallace. Per evitare che qualche cavallo potesse restare ferito o finire impalato, ne vennero costruiti esemplari meccanici in gommapiuma con struttura metallica (costo 100 mila dollari l’uno per 110 chili di peso).
Braveheart, le curiosità sul film
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