L’innocente, la recensione del Rom-Noir di Louis Garrel

Leggerezza e divertimento nella storia personale della Festa del Cinema di Roma

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L'innocente, Louis Garrel

A un solo anno di distanza dal suo ultimo La crociata, ritroviamo Louis Garrel dietro la macchina da presa nel nuovo L’innocente, una strana avventura tra commedia romantica e film d’azione presentata alla Festa del Cinema di Roma 2022 e in sala dal prossimo 19 gennaio, distribuita da Movies Inspired. Una sorta di Rom-Noir nel quale il regista e interprete francese – nello stesso anno impegnato in Le vele scarlatte di Pietro Marcello, Les Amandiers di Valeria Bruni Tedeschi e L’ombra di Caravaggio di Michele Placido – guida lo svolgersi degli eventi direttamente dall’interno.

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IL FATTO: Lo fa nei panni di Abel, poeta trentaduenne che dopo la morte della moglie non si è più risposato né ha stretto legami che non siano quelli che lo portano a frequentare la migliore amica della compagna scomparsa e a occuparsi della madre. Questa, ex attrice e insegnante di teatro in un carcere, si è già sposata due volte con dei detenuti conosciuti nell’istituto e ora è intenzionata a rifarlo. Ma Abel non si fida completamente del suo nuovo patrigno, Michel, innamoratissimo di Sylvie eppure ancora troppo vicino ad amici potenzialmente pericolosi. Le maldestre indagini del giovane lo porteranno a infilarsi in un ginepraio dal quale tutti usciranno come non avrebbero mai immaginato.

L'innocente, Louis Garrel

L’OPINIONE: Il film avrebbe dovuto seguire il Due amici del 2015 (al quale è poi seguito anche L’uomo fedele nel 2018), ma Garrel ha voluto attendere per sviluppare al meglio una storia in parte ispirata alla propria esperienza familiare. O meglio, della madre, Brigitte Sy, che nel suo primo Les mains libres inserì l’esperienza fatta come insegnate di laboratori teatrali nelle carceri francesi. Ma questo è solo il punto di partenza di una commedia leggera, nonostante i temi trattati, che gli interpreti – almeno quelli maschili – si impegnano per incupire. Il passato criminale di Michel e soprattutto l’angoscia esistenziale di Abel aggiungono un tocco di drammaticità che la costruzione delle scene e la fotografia assecondano. Un equilibrio raggiunto tra intemperanze femminili e sfoggi di machismo, per cui giocando con stereotipi ed estrosità attoriali, che insieme a situazioni imbarazzanti e confessioni di debolezza, offre momenti anche commoventi, inversione di ruoli e crescita di alcuni personaggi (soprattutto la Clémence di Noémie Merlant) in un mix a tratti faticosamente dolce, in altri sommessamente amaro, che la musica di una colonna sonora ben scelta aiuta a decifrare.

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SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE… Il cinema francese si diverte spesso a spiazzare lo spettatore meno abituato sovrapponendo i generi, ma tra gli esempi più recenti ci piace invitarvi a recuperare tre serie tv. La Lupin tanto attesa per la presenza dell’Omar Sy di Quasi amici e Jurassic World, ma anche le meno celebrate Altro che caffè (Family Business) – nella quale un imprenditore fallito scommette sulla legalizzazione della cannabis coinvolgendo la famiglia – e la più poliziesca Cherif, più anticonvenzionale e inconsueta del previsto.

L'innocente, Louis Garrel

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
linnocente-la-recensione-del-rom-noir-di-louis-garrelId., Francia 2022. Regia: Louis Garrel. Con: Louis Garrel, Roschdy Zem, Anouk Grinberg, Noémie Merlant. Durata: 1h 39’. Distribuzione: Movies Inspired