LA STORIA: AMERICAN SNIPER

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La vera storia (e il primo trailer) di American Sniper, il film di Clint Eastwood con Bradley Cooper nei panni del soldato considerato il miglior cecchino del mondo

 

In Iraq lo chiamavano il Diavolo di Ramadi. Avevano anche messo una taglia su di lui. Era il miglior cecchino del mondo, un’arma letale capace con il suo fucile di uccidere 255 persone. A sangue freddo. Christopher Scott Kyle non era un semplice soldato dei Navy SEAL, ma una macchina da guerra: nato a Odessa, in Texas, nel 1974, era cresciuto tra le armi da fuoco, il padre gli aveva regalato il primo fucile a otto anni per uccidere cervi e fagiani. Poi erano arrivate le quattro missioni in Iraq, le decorazioni, le medaglie, fino al congedo nel 2009. E una vita da eroe.

IL LIBRO

chris-kyleUna volta lasciati i SEAL alle spalle, la vita da civile di Kyle era ripartita da un libro, American Sniper: The Autobiography of the Most Lethal Sniper in U.S. Military History, un successo immediato, finito immediatamente nella Top20 dei libri più venduti d’America. L’eroe era ritornato, e andava celebrato, andava indicato ai ragazzini come esempio da seguire per difendere la bandiera e gli Stati Uniti d’America, per tenere alti i valori della nazione. Ma quello che non erano riusciti a fare i ribelli iracheni all’imprendibile Diavolo di Ramadi, riuscì però proprio a un americano, un ex commilitone di Kyle: il 2 febbraio 2013, a Chalk Mountain, in Texas, lui e un amico si portano a caccia un altro reduce, Marine Eddie Ray Routh, un venticinquenne affetto da PTDS, Post-Traumatic Stress Disorder, ovvero la sindrome post traumatica da stress di chi si riporta la guerra a casa. Kyle stava cercando di aiutare molti di loro quando quel pomeriggio Routh, in preda a un raptus, gli scaricò addosso il caricatore del suo fucile.

   IL FILM

american-sniper_posterUn uomo tocca con mano la morte decine di volte in guerra e poi viene ucciso dal fuoco amico una volta ritornato a casa. Quando si sente al sicuro. Una storia reale talmente dolente e assurda da attirare immediatamente l’interesse di Hollywood. Infatti la prima ozpione era già stata firmata da Steven Spielberg, poi uscito dal progetto a causa di questioni di budget. A quel punto è entrato in scena Clint Eastwood – altro veterano di film di guerra – che ha cucito addosso a Bradley Cooper la pelle dell’icona dell’eroe americano Kyle e ha voluto Sienna Miller a interpretarne la moglie. Previsto in uscita a Natale negli Stati Uniti, American Sniper è già finito in cima alle liste dei bookmakers del Toto Oscar. E quasi certa, visto il trailer, la nomination (sarebbe la terza) per Cooper, barba lunga in perenne bilico tra vita e morte.

 

 

Andrea Morandi