“NOCTURNAL ANIMALS” CONFERMA IL TALENTO DI TOM FORD

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Però questo Tom Ford! Non è soltanto uno stilista di gran moda, star da prima pagina, ma è anche un cineasta dal talento cristallino. Perché se il primo, l’ottimo A Single Man, poteva essere un exploit, questo affascinante Nocturnal Animals ce lo conferma regista dall’immaginazione vivace ma dalla scrittura (il copione) sorvegliatissima, dallo sguardo apparentemente formale-superficiale, quasi al calor bianco e poi capace di improvvisi tuffi nelle profondità della narrazione, della psicologia e del senso.

Dal romanzo Tony and Susan (Adelphi), un film che sviluppa tre piani di racconto diversi, che pure rimandano e risuonano l’uno sull’altro (anche se le musiche da noir indirizzano lo spettatore in quei territori). Susan Morrow (Amy Adams) è una gallerista di tenore alto-borghese che vive insoddisfatta e con sensi di colpa assieme al marito Hutton (Armie Hammer) con cui è in evidente e inesplosa crisi. Un giorno riceve un pacco, dentro vi sono le bozze di un libro a lei dedicato, scritto dal primo marito Edward (Jake Gyllenhaal), che non vede da 19 anni (eh sì, qualche brutta storia alle spalle). Bastano poche pagine di una avvincente e cruda storia di violenza gratuita e vendetta: padre, madre e figlia in viaggio notturno per le strade che attraversano il deserto del Texas si imbattono in tre criminali intenzionati a divertirsi con crudeltà («Non ti preoccupare, non ha ancora ucciso nessuno»). Susan ne è travolta, avvinta, non riesce a staccarsi da quelle vibranti e crude pagine che rivelano non solo la qualità sino ad allora mai emersa dell’ex marito, ma anche che in qualche modo ha ancora dei legami con lei, ex ragazza che si è involuta nel tempo quasi nel modello della glaciale e classista genitrice (una che cinicamente afferma non a torto: «Tutti alla fine diventiamo come le nostre madri»). Che succederà?