Sorprese e delusioni a parte, le reazioni all’annuncio delle nomination degli Oscar 2023 sono state delle più varie. E oltre a quelle prevedibili dei candidati – da Brendan Fraser a Paul Mescal e la nostra Alice Rohrwacher – è interessante registrare il ‘saluto’ dei principali festival italiani e stranieri ai tanti film ospitati sui propri schermi. Una sorta di benaugurante memento che Cannes, Venezia e Roma hanno voluto fare, forti anche di precedenti che in passato han visto i titoli presentati sui loro schermi conquistare l’ambita statuetta.
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Senza andare troppo indietro con l’esempio, da Birdman – o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza) all’anno scorso, gli ultimi vincitori dell’Oscar per il Miglior Film sono passati quasi tutti dal Lido e dalla Croisette, ma non solo. Oltre al film già citato, vincitore nel 2015, dalla Mostra di Venezia sono partite le campagne di Il caso spotlight (2016), La forma dell’acqua (2018) e Nomadland (2022), mentre il Parasite del 2020 era a Cannes e – dopo i passaggi al Sundance, Telluride e Toronto – CODA e Moonlight sono stati presentati in anteprima italiana a Torino e alla Festa del Cinema di Roma. Giusto, dunque, ricordare quanti e quali saranno i titoli ‘sponsorizzati‘ dadi questa edizione.
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Nove nomination per tre film, nel caso della diciassettesima Festa del Cinema di Roma, con sette solo per The Fabelmans di Steven Spielberg (Miglior film, Miglior regista, Miglior attrice protagonista, Miglior attore non protagonista, Migliore Sceneggiatura Originale, Migliore Scenografia e Miglior Colonna Sonora, di John Williams), presentato nel programma insieme ad Alice nella città. Con una candidatura ciascuno per Causeway di Lila Neugebauer – Miglior attore non protagonista (Brian Tyree Henry) – e Mrs. Harris Goes To Paris (La Signora Harris va a Parigi) di Anthony Fabian, in lizza per i Migliori costumi di Jenny Beavan.
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Sono invece sette i film del Festival di Cannes, rappresentati in 16 categorie, che hanno raccolto 21 nomination e ai quali l’organizzazione francese “augura buona fortuna” per la cerimonia che si terrà domenica 12 marzo a Los Angeles. Da Elvis di Baz Luhrmann (8 candidature) e Top Gun: Maverick di Giuseppe Kosinski (6 candidature) alla Palma d’Oro Triangle of Sadness di Ruben Ostlund (3), al doc All That Breathes di Shaunak Sen e Close di Lukas Dont, EO di Jerzy Skolimowski e il nostro Le pupille di Alice Rohrwacher, tutti con una sola candidatura.
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Nella rosa delle candidature, ben 24 sono andare a otto film presentati alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Su tutte le nove a Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin) e le sei a TÁR di Todd Field, con Cate Blanchett vincitrice della Coppa Volpi per miglior interpretazione femminile.
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LE ALTRE CANDIDATURE
Hanno ottenuto le altre candidature sei film presentati alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica:
- All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras, già Leone d’Oro alla Biennale Cinema 2022 (miglior documentario)
- Argentina, 1985 di Santiago Mitre (miglior film internazionale)
- BARDO, la cronaca falsa di alcune verità di Alejandro G. Iñárritu (miglior fotografia)
- Blonde di Andrew Dominik (miglior attrice protagonista Ana De Armas)
- Living di Oliver Hermanus (miglior attore protagonista Bill Nighy, miglior sceneggiatura adattata)
- The Whale di Darren Aronofsky (migliore attore protagonista Brendan Fraser, miglior attrice non protagonista Hong Chau, miglior trucco)