Animal House in tv, 5 curiosità per i 45 anni del cult con John Belushi

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Animal House

4 – Il sequel che non vedremo mai e lo spin-off

I Delta si sarebbero dovuti riunire per un sequel ambientato durante l’estate del 1967, ma dopo lo scarso successo di American Graffiti 2 e – soprattutto – la morte di John Belushi nel 1982 il progetto si arenò. Filiazioni del film furono comunque la discutibile serie tv Delta House del 1979 (con Michelle Pfeiffer agli esordi), nella quale “Bluto” Blutarsky si arruolava e la tradizione di famiglia veniva continuata dal fratello “Blotto”, e la Co-Ed Fever dello stesso anno ambientata in un dormitorio femminile (cancellata dopo il primo episodio). La sit-com NBC Brothers and Sisters, in cui tre membri della confraternita Pi Nu interagiscono con membri della sorellanza Gamma Iota, sempre nel 1979, resse per solo tre mesi, e nel 1982 un ulteriore tentativo di sequel non andò più avanti della prima bozza di sceneggiatura.

 

5 – Delta, fuori e dentro il set

Da produttore, Ivan Reitman avrebbe voluto Bill Murray e Chevy Chase per Boon e Otter, ma John Landis riuscì a convincere Chase a dedicarsi invece a Gioco sleale (scelta della quale l’attore si pentì sempre). E chissà se con altri due mostri sacri del genere l’alchimia del cult sarebbe stata la stessa… Quella basata sugli scherzi e sulle reali esperienze universitarie alla Washington University di St. Louis del suddetto Harold Ramis, co-sceneggiatore del film, che gli attori si impegnarono per rendere al meglio. Anche a costo di continuare a darsi fastidio fuori dal set, per fomentare la conflittualità tra Delta e Omega sullo schermo.

A oggi, il film resta un ricordo meraviglioso per tutti quanti vi abbiano partecipato, da Donald Sutherland, che lo descrisse come l’esperienza più divertente mai fatta su un set, a Mark Metcalf, che per ottenere il ruolo di Neidermeyer mentì sulla sua capacità di cavalcare (dovendo prendere lezioni di equitazione una volta avuto il ruolo), fino a Kevin Bacon, che lo considera il suo film preferito, sebbene – ancora sconosciuto – alla première del film non gli venne permesso di sedersi con il resto del cast perché gli uscieri della sala non credettero che fosse un interprete dello stesso.