Di tornare su quei lidi si parla da anni, ma chissà che l’onda della nostalgia che ha riportato in auge Pamela Anderson e la sua carriera non sia quella giusta per i vecchi fan di Baywatch. La serie tv degli anni ’90 sembra davvero essere prossima a un reboot, al quale sta lavorando la Fremantle, pronta – a certe condizioni – a realizzare il sogno del proprio COO Bob McCourt e di quanti hanno passato interi pomeriggi a seguire le gesta di David Hasselhoff & Co. sul piccolo schermo.
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Come il film del 2017 con Dwayne Johnson e Zac Efron, la versione Remastered del 2019 non poteva soddisfare gli spettatori dei quasi 250 episodi andati in onda. Ai quali da tempo si pensa se dare un seguito o un aggiornamento. “Abbiamo pensato che il film avrebbe potuto darci un motivo per riavviare la serie TV, ma viste le recensioni contrastanti, non è successo – ha spiegato McCourt, svelando come molto dipenda dalla possibilità di vendere il prodotto e di sollevare un reale interesse intorno a esso da parte di diverse entità. – “Se la versione Remastered verrà venduta su ampia scala e un nuovo pubblico arriverà a Baywatch, allora avremo una reale indicazione sul successo di una nuova serie. Penseremmo seriamente a realizzare una nuova serie e potremmo essere avvicinati da dei broadcaster per farla”.
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Creata da Michael Berk, Douglas Schwartz e Gregory J. Bonann, Baywatch era stata cancellata dopo la prima stagione sulla NBC per poi essere riproposta – dopo il riacquisto dei diritti – da All American Television fino a diventare la serie televisiva più vista al mondo, con un pubblico settimanale di oltre 1,1 miliardi di spettatori. Che potrebbero essere lo zoccolo duro sul quale punta la Fremantle per il reboot della serie classica, sulla scorta di altri casi analoghi, e nel quale molti sognano di vedere apparire alcune star di allora, su tutti la Pam Anderson vista di recente nel documentario Netflix, nella serie Hulu sul Sex Tape con Tommy Lee e che nel frattempo si è consolata con il debutto a Broadway.