Ridley Scott, da “Alien” al nuovo film con Damon e Affleck

Il regista di "Alien" racconta il suo periodo di quarantena svelando nuovi retroscena sulla pellicola cult e sul film in lavorazione con Matt Damon e Ben Affleck

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«Il lockdown mi ha dato la grande opportunità di finire tutte le mie sceneggiature incompiute». A parlare al Los Angeles Times è il celebre regista Ridley Scott che ha raccontato come ha trascorso la sua quarantena da Covid-19. Come molti altri registi, scrivendo. «Girare un film è qualcosa di illogico. Ci si incontra tutti al mattino, spesso per la prima volta, riuscendo in qualche modo a mettere tutto insieme. Se non sei un ottimista, non dovresti essere realmente in quest’industria. Credo dunque d’essere un ottimista. Troveremo un modo. Anche tutto questo passerà».

La genesi di Alien
Dici Ridley Scott e pensi immediatamente ad Alien. Questo fu il suo secondo film, che lo ha reso celebre nel mondo. Nel corso dell’intervista ha anche sottolineato come sia stato il quinto regista preso in considerazione per il progetto. Nessuno allora avrebbe mai pensato che sarebbe diventata una pellicola cult. Eppure l’idea di scegliere una protagonista femminile, Sigourney Weaver, non è stata sua, come ha confessato lo stesso Scott, bensì di Alan Ladd Jr., allora presidente della 20th Century Fox: «Disse “perché Ripley non può essere una donna?”. Ci fu una lunga pausa e, pur non avendoci mai pensato, mi dissi, perché no, è una nuova direzione».

Ridley Scott

La telefonata di Kubrick 
Scott racconta anche un aneddoto, quando Stanley Kubrick gli telefonò per capire come avesse fatto a far uscire un alieno dal corpo di John Hurt. Il regista ha spiegato d’aver usato più telecamere, per un lungo piano sequenza al rallenty, per la semplice ragione che il set, una volta imbrattato con tutto quel sangue, non sarebbe mai più stato ripulito perfettamente. «Nessun effetto digitale al tempo. In qualche modo però siamo riusciti a far uscire quella creatura dal suo petto».

Alien: Covenant

Alien, il sequel
Ma Ridley Scott non è stato l’unico a firmare il franchise di Alien. Tra i registi, James Cameron e David Fincher. Scott è però tornato in questo modo con Prometheus e Alien: Covenant. E adesso vuole essere lui a chiudere la saga prequel: «Credo ci sia un sacco da vedere in Alien. Mi sono sempre chiesto perché c’è questa creatura aliena che viaggia in una sorta di navicella da guerra che trasporta un carico di uova. Qual era lo scopo del veicolo e delle uova stesse?».

L’altro film, The last duel
Prima della quarantena, Ridley Scott stava girando a Dublino il suo ultimo film The Last Duel, con – tra gli altri – Adam Driver, Matt Damon e Ben Affleck (quest’ultimo co-autore della sceneggiatura). La pellicola si basa sulla vera ricostruzione storica narrata da Eric Jager nel suo romanzo omonimo, ed è ambientato nel 14esimo secolo in Francia e si annuncia una storia epica di guerra, vendetta e giustizia, raccontata da tre differenti punti di vista: un cavaliere (Matt Damon) e uno scudiero (Adam Driver) il cui legame di profonda amicizia è spezzato dal tradimento e una giovane donna (Jodie Comer) che sarà costretta ad affrontare la brutale e oppressiva cultura del tempo per cercare di sopravvivere.

Matt Damon e Ben Affleck