Aveva esordito alla regia nel 2002 con Antwone Fisher, dopo una ventina d’anni passati a recitare per altri, eppure sembra che Denzel Washington sia intenzionato a non tornare più dietro alla macchina da presa dopo la delusione del suo ultimo film. Questa almeno la tesi del suo amico storico e collega Spike Lee, che durante l’incontro con Bradley Cooper – organizzato da Variety nell’ambito della serie ‘Directors on Directors’ – si è lasciato scappare quella che potrebbe essere una confidenza tutta da confermare.
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“Dice di aver chiuso”, sono state le parole di Lee, rispondendo a Cooper dopo aver scherzato sulla passata esperienza insieme in occasione del Malcolm X del 1992 (uno dei quattro film nel quale lo aveva diretto, con Mo’ Better Blues, He Got Game e Inside Man). Parlando di Barriere, poi, e del Denzel attore piuttosto che regista, il sessantaseienne Spike ha specificato “la regia“, lasciando intendere di sapere di cosa stesse parlando e dando l’impressione di essersi pentito di aver parlato troppo…
“Davvero? Ha detto così?” ha detto Cooper, sconcertato, cercando di evitare ogni fraintendimento e di avere conferma, cambiando poi discorso vista l’espressione dell’interlocutore.
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Dopo la sua prima esperienza come regista, Washington ha poi diretto The Great Debaters – Il potere della parola (2007), il suddetto Barriere (vincitore di un Oscar sulle quattro nomination ottenute nel 2016) e – appunto – Le parole che voglio dirti, con Michael B. Jordan, distribuito durante la pandemia nel 2021 e tanto stroncato dalla critica quanto snobbato dal pubblico.
Qui il racconto dell’incontro tra Bradley Cooper e Spike Lee organizzato da variety