Nel 1997, l’uscita del film di James Cameron scatenò una vera Titanic-mania, con molti spettatori a fare a gara a chi lo aveva visto più volte, oggi è il Dune di Denis Villeneuve a fare un effetto molto simile. Almeno per un fan sfegatato dell’adattamento del classico di fantascienza di Frank Herbert, che su twitter ha registrato le sue oltre 200 visioni e in una intervista a Inverse ha confessato di averne addirittura imparato a memoria i dialoghi (che riscriveva durante le lezioni in aula, quando si annoiava).
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Il suo nome è Mac J., @batsdune su Twitter/X, dove da vero appassionato quasi ogni post è dedicato al film e ai suoi interpreti, alle anticipazioni che lo riguardano e non solo… come dimostra il post nel quale raccontava di aver risincronizzato l’audio del film di David Lynch del 1984 sulle immagini di quello di Villeneuve durante la quarantena seguita alla positività da Covid-19.
i’ve been so bored in quarantine that i’ve been rescoring dune with the dune 1984 soundtrack https://t.co/onkwlsj8lz
— mac (@batsdune) March 12, 2022
Quanto al nuovo capitolo, Dune – parte due (qui la recensione), per ora Mac J. si sta avvicinando alla sua ventesima volta, anche se alla 17esima scriveva “Sto finendo i soldi”. L’IMAX costa, d’altronde, e sebbene molte delle repliche del primo capitolo siano state ‘casalinghe’ (“L’ho visto circa 20 volte al cinema e oltre 200 in streaming. Rivedere Dune è diventato un mio hobby“, ha dichiarato), secondo il superfan l‘IMAX è l’unico modo per vedere il film (“L’ho visto in standard e non è stato affatto lo stesso. Non riesco a immaginare di guardarlo in streaming“).
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Farà bene a prepararsi al prossimo capitolo, sul Messia di Dune, il buon Mac, che solo con l’annuncio iniziale del progetto del regista canadese, nel 2018, aveva deciso di leggere per la prima volta il romanzo del 1965. E di iniziare a tenere un conteggio delle sue visioni del film, che però “si è fermato a 100 nel 2022“. Certo, nel computo rientrano anche le tante volte in cui metteva il film “in sottofondo” mentre studiava (per la laurea in inglese) o “si sedeva e guardava” il film ogni volta che ne aveva voglia, ma questo non sminuisce granché l’anomalo record.