Francesco Nuti al cinema, torna in sala Io, Chiara e lo Scuro

Una nuova occasione per rivivere il genio dell'artista appena scomparso

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Francesco Nuti - Io, Chiara e lo scuro

Le altre curiosità di Io, Chiara e lo scuro:

Io, Chiara e lo Scuro – all’epoca girato principalmente a Roma – è uscito in sala nei cinema di tutta Italia l’11 Marzo 1983. Insieme alle musiche dei Barluna, con assoli di sax eseguiti da Gianni Oddi, lo si ricorda soprattutto per la partecipazione di un vero virtuoso della stecca, scelto per la parte dell’antagonista del personaggio interpretato da Francesco Nuti.

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Lo Scuro, infatti, è Marcello Lotti, nove volte campione italiano e tre volte vincitore della Coppa dei Campioni di biliardo a stecca. Appassionato del tavolo verde sin dai 12 anni, quando incominciò a giocare, arrivò nello stesso anno del film a guidare la squadra italiana di biliardo nel campionato europeo Master a Sanremo.

Francesco Nuti - Io, Chiara e lo scuro

Francesco Nuti e Giuliana De Sio

Vincitori entrambi del David di Donatello e del Nastro d’argento del 1983 come migliori attori proprio per il film in questione, quello di Giuliana De Sio e Francesco Nuti fu un rapporto “fortunato“. Così almeno lo definì la stessa attrice, per un periodo sua compagna nella vita: “Eravamo due ragazzi particolari, nessuno dei due proprio regolarissimo, tutti e due abbastanza malinconici e tormentati – ha raccontato. – Il primo film che facemmo insieme era Io, Chiara e lo Scuro, fu salutato come qualcosa di fresco, di nuovo, nel cinema di quegli anni. Vincemmo tutti i premi dell’anno, girammo come pazzi dappertutto per promuoverlo. Abbiamo passato praticamente due anni di vita sempre insieme. Ci siamo frequentati molto ed è stata un’esperienza non solo di lavoro ma anche di vita”.

E più di recente: “Francesco è parte della mia storia gli sono stata vicina partecipando a paure, preoccupazioni, incertezze. L’ho visto singhiozzare quando è morto suo padre, emozionarsi per la partecipazione al Festival di Sanremo — sembrava avesse vinto il Nobel! —, ho apprezzato i suoi quadri: Francesco dipingeva benissimo. Quella di Francesco è stata una parabola misteriosa, incomprensibile, di uno che ha avuto tutto e deciso di perdere tutto. È come se ad un certo punto avesse deciso, mi ricordo una conferenza stampa in cui annunciò che voleva suicidarsi. La sua è stata un’autodistruzione che non mi sono mai spiegata, eppure pensavo di conoscerlo bene. Il successo è stato un detonatore”.

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