Francesco Nuti, Prato dedica un teatro all’attore scomparso

La città natale gli intitola la sala delle Manifatture Digitali Cinema

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Francesco Nuti Madonna che silenzio c'è stasera

Come annunciato da giorni, a poco più di sei mesi dalla scomparsa del grande attore toscano, la sua città natale dedica un omaggio sentito a Francesco Nuti e decide di intitolargli la sala del Teatro di Manifatture Digitali Cinema nell’antico complesso monumentale dell’ex Conservatorio di Santa Caterina di Prato, infrastruttura fondamentale per le produzioni audiovisive di fondazione sistema Toscana, noto per essere un vero fiore all’occhiello della Toscana film commission per la formazione cinematografica e audiovisiva, la sperimentazione e la realizzazione di avanzate creazioni tecnologico-visive per il cinema, oltre che luogo di alta artigianalità per quanto riguarda la confezione di costumi e sede di casting e attività varie a supporto della produzione di film e fiction.

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Francesco Nuti – sono state le parole del presidente della Regione Eugenio Giani ha rappresentato l’identità di noi toscani in un momento di trasformazione del cinema italiano. È stato il caposcuola di una serie di film indimenticabili, che hanno portato nella cultura popolare e nella battuta quotidiana le nostre caratteristiche, il nostro modo di essere. La cultura cinematografica toscana vede in Francesco Nuti un riferimento assoluto. Perciò il fatto di poter intitolare a lui questo ambiente è una scelta molto bella, che la Regione Toscana condivide e di cui è partecipe, in quanto soggetto a cui risponde la struttura. Uno spazio che vuole essere un luogo d’avanguardia per la promozione del cinema e che da oggi porterà il nome di Francesco Nuti: un simbolo dell’attenzione verso un cinema che ha saputo essere innovazione e mettere insieme un respiro nazionale e internazionale con le caratteristiche della toscanità. Come direbbe un altro grande pratese, Curzio Malaparte, questi “maledetti toscani” danno un segno forte“.

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“Un modo per dirgli grazie” e un messaggio ai giovani sono solo due dei temi della cerimonia che da oggi vede legato il nome del grande attore, regista, sceneggiatore, produttore e cantautore a un luogo destinato a ospitare proiezioni ed eventi, ma non solo. A tenere a battesimo il neo Teatro Francesco Nuti, con i promotori dell’evento – il sindaco Matteo Biffoni, l’assessore alla Cultura Simone Mangani e lo stesso Giani – erano in tanti, un pubblico di affezionatissimi che ha accolto il fratello dell’artista Giovanni e la figlia Ginevra con sua madre Annamaria Malipiero, oltre a diverse figure istituzionali (dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, alla presidente di Italian Film Commission e direttrice dell’area cinema e mediateca di Fondazione Sistema Toscana Stefania Ippoliti e il presidente della Fondazione Sistema Toscana Jacopo Di Passio).

Tutti insieme per testimoniare quello che per Giovanni Nuti è “un atto dovuto” e che ha confermato ancora una volta il grande amore della città di Prato e di tutta l’Italia per il fratello Francesco. Al quale, durante l’evento presentato da Federico Berti (che ha ricordato come Nuti amasse presentarsi come “Cecco da Narnali”), sono stati dedicati anche spezzoni tratti da suoi film, alternati ad aneddoti e al video realizzato dal Comune che ne ha ripercorso la carriera, sin dagli esordi come cabarettista. E che sarà possibile ripercorrere ancora a partire dal 17 maggio prossimo, giorno di nascita di Francesco, quando è stato confermato tornerà la rassegna cinematografica “Buon Compleanno Francesco”.

 

I commenti dei presenti alla cerimonia, su intoscana:

Le parole della figlia Ginevra, su ToscanaTV: