George Clooney sostiene lo sciopero degli attori e degli sceneggiatori statunitensi: «le cose devono cambiare»

Le star di Hollywood cominciano a manifestare fuori dai grandi Studios

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George Clooney

Solidali, in un’unità senza precedenti”, così l’attrice Fran Drescher, ex Tata Francesca della famosa serie Tv degli anni ’90 e ora presidente del Screen Actors Guild (SAG AFTRA), ha detto durante la conferenza stampa in cui l’associazione degli attori statunitensi ha annunciato ieri la propria adesione allo sciopero degli sceneggiatori, già in corso da più di due mesi, contro l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producer), la corporazione che riunisce i maggiori produttori dell’audiovisivo americani tra cui Netflix, Disney e Warner Bros. Alla sua voce si stanno pian paino unendo quelle di grandi nomi dello star system hollywoodiano come Goerge Clooney.

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Rovinosamente fallite le trattative contrattuali anche tra il sindacato degli attori e i produttori statunitensi, da ieri sera è iniziato uno sciopero le cui dimensioni nel settore cinematografico e televisivo non si vedevano dal 1960. Meryl Streep, Jennifer Lawrence, Glenn Close e altre grandi star fanno parte della SAG AFTRA che riunisce oltre 160mila tra attori cinematografici e televisivi, giornalisti, conduttori, doppiatori e professionisti del mondo dei media statunitensi. Un sindacato la cui forza è potenzialmente in grado di scuotere dalle fondamenta l’intero sistema di Hollywood con le proprie azioni.

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Anche l’attore Geroge Clooney ha unito la sua voce alla protesta. Tra i primi a rilasciare una dichiarazione alla stampa, il due volte premio Oscar ha affermato che “attori e sceneggiatori in gran numero hanno perso la capacità di guadagnarsi da vivere”. “Questo è un punto di svolta nel nostro settore – ha aggiunto Clooney – Affinché il nostro settore sopravviva, le cose devono cambiare. Per gli attori, il viaggio inizia ora”.

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La miccia innescata dalle proteste della WGA, il sindacato degli sceneggiatori, lo scorso 2 maggio a seguito del fallimento delle trattative per il rinnovo del contratto tra questa categoria e l’AMPTP, si è estesa, con risonanza ancora maggiore, anche agli attori. Questi si sono uniti alle richieste degli sceneggiatori che, nell’era dell’avvento delle piattaforme, essenzialmente chiedono compensi più equi, maggiori garanzie rispetto all’impiego dell’AI (intelligenza artificiale), una partecipazione nei famosi residuals, ovvero i misteriosi ricavi che film e serie Tv ottengono con il loro passaggio in streaming, e una tutela maggiore al livello sanitario e pensionistico.

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Quello che succede qui è importante perché ciò che succede a noi sta succedendo in tutti i campi del lavoro, quando i datori di lavoro fanno di Wall Street e dell’avidità la loro priorità e dimenticano coloro che contribuiscono in modo essenziale al funzionamento della macchina produttiva”, ha detto la presidente Drescher.

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I membri di SAG AFTRA hanno preso parte oggi ai picchetti fuori dai principali studi unendosi alle proteste della WGA. Sono attese proteste fuori dagli studi e dalle reti Paramount, Disney, Universal, Sony, Fox e dei giganti dello streaming Amazon e Netflix a Los Angeles e New York.

Tra le fila degli scioperanti sono già stati avvistati premi Oscar e Emmy e star come Frances Fisher (Titanic), Allison Janney (Io, Tonia), Jason Sudeikis (Ted Lasso), Sean Astin (Il Signore degli Anelli), Ginnifer Goodwin e Josh Dallas (la coppia di star protagonista di C’era una volta), Josh Gad (La bella e la bestia) e molti altri.

Questo è il primo sciopero degli attori dell’industria cinematografica e televisiva dal 1980, ma anche il primo sciopero simultaneo degli attori e degli sceneggiatori dal 1960.