Gerard Depardieu perde l’appello, confermata l’incriminazione per stupro

Continua l'indagine sull'attore francese e i fatti dell'agosto 2018

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gerard depardieu
Foto LaPresse/Lo Debole/Bianchi Firenze

Accusato di stupro dalla giovane attrice francese Charlotte Arnould per fatti accaduti nella casa parigina della star nell’agosto 2018, Gerard Depardieu aveva negato ogni addebito ricorrendo in appello e chiedendo l’annullamento del procedimento alla Corte d’Appello di Parigi. Che si è appena pronunciata in senso diverso, con una breve dichiarazione nella quale vengono confermate le accuse.

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“La Corte d’Appello di Parigi ritiene che vi siano, in questa fase, indicazioni gravi o concordanti che giustificano l’incriminazione di Gérard Depardieu – si legge nel comunicato stampa firmato dal procuratore generale di Parigi Rémy Heitz. – Il fascicolo ora torna [al gip] per ulteriori approfondimenti”. Vedremo se tali da istruire un processo.

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Gli investigatori hanno quindi respinto la mozione del maggio 2021 che chiedeva la revoca delle accuse ritenendo ci siano motivi convincenti su cui continuare l’indagine. Che inizialmente sembrava non aver raccolto sufficienti elementi per procedere, stando ai difensori dell’attore, costringendo la presunta vittima a dover far riaprire l’inchiesta nello scorso agosto, costituendosi parte civile.

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Recentemente, il 72enne Depardieu, cittadino russo dal 2013 e in passato grande fan del Presidente Putin, si era rivolto proprio all’amico attraverso l’agenzia AFP alla quale ha voluto rilasciare questa dichiarazione in merito alla drammatica situazione della guerra in Ucraina: “Russia e Ucraina sono sempre stati paesi fratelli. Sono contrario a questa guerra fratricida e dico ‘ferma le armi e negozia!”.