Hollywood Gala, sì agli attori in sciopero no ai boss degli Studios

Si avvicina un importante evento con Meryl Streep e Sofia Coppola

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Academy gala Hollywood

Mentre gli sceneggiatori della Writers Guild raggiungono una bozza che la CNN definisce cautamente un tentativo di accordo che possa mettere fine alla protesta, il New York Times solleva la questione del Gala dell’Academy Museum of Motion Pictures. Un evento molto atteso a Hollywood, nel quale quest’anno non dovrebbero venire invitati i capi degli Studios, ma solo gli attori impegnati nello sciopero.

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Un appuntamento immancabile, di raccolta fondi, quello previsto per il 14 ottobre, nel quale Meryl Streep potrà essere premiata solo grazie a un accordo con la SAG-AFTRA, il sindacato che rappresenta gli attori televisivi e cinematografici. Uno scrupolo comune a molti attori, in difficoltà per la partecipazione in sé quanto per il dover accedere a un tale evento – nel quale la partecipazione (e il posto a tavola) vale dai 250.000 ai 500.000 dollari – senza il sostegno degli Studios.

Sostanzialmente esclusi dalla festa, visto che dopo il negoziato con i sindacati – nel quale si è deciso quali attori avrebbero potuto esserci – pare che i dirigenti degli studi colpiti, alcuni dei quali tra i maggiori sponsor del museo, non saranno presenti.

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“Mi è stato assicurato che la SAG-AFTRA ha incoraggiato i membri a partecipare al gala, che il museo dipende profondamente da questo evento per la sua azione educativa e di sensibilizzazione della comunità, e che nessun dirigente del settore delle aziende colpite sarà presente – ha dichiarato la Streep. – Quindi sto stirando il vestito per andare verso Ovest”.

Le condizioni per esserci, presenti nelle linee guida date agli iscritti al sindacato, sarebbero quelle di non esser legati a particolari progetti o aziende particolarmente colpite, assolte le quali, come sostiene il capo negoziatore Duncan Crabtree, “è giusto che i nostri membri partecipino agli eventi e riconoscano il lavoro altrui“. Ma ognuno sembra esser lasciato libero di scegliere secondo coscienza, o di alzarsi e andarsene se alcuni limiti dovessero venire superati.

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La direttrice del museo Jacqueline Stewart ha definito l’impegno dell’istituzione “un terreno comune, al di là degli scioperi“, augurandosi che al Gala – vitale per museo di Los Angeles – finiscano per apparire Oprah Winfrey, Michael B. Jordan e Sofia Coppola, con Ava DuVernay, Halle Berry e Ryan Murphy. Degli altri invitati, nessun ospite ha rifiutato adducendo lo sciopero come motivo, ha sostenuto ancora la Stewart, ribadendo che “date le circostanze non saranno presenti dirigenti delle aziende colpite” e che la maggior parte dei benefattori – in grado di acquistare il poco economico biglietto – non provengono dagli studi, ma sono filantropi e amministratori vari.

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Nel frattempo, dai picchetti, molti sperano che il Gala possa offrire un importante palcoscenico a rappresentati tanto importanti della categoria, che verranno premiati ognuno per un motivo diverso: la Streep, per il suo “impatto culturale“, Michael B. Jordan per “aver contribuito a contestualizzare e sfidare le narrazioni dominanti sul cinema” e la Coppola per le innovazioni che “hanno fatto progredire l’arte del cinema“. Oratori e interpreti che sapranno farsi tramite di una controversia che tutti sperano si risolva nel migliore dei modi, magari anche grazie a un Gala.