Leonardo Di Caprio sul conflitto tra cinema e streaming: «Ci sono pro e contro»

L'attore di Don’t Look Up parla a ruota libera di Covid e della fine del mondo

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Leonardo DiCaprio

In Don’t Look Up è un professore di astronomia affascinato dal mondo dei media e terrorizzato dalla prossima fine del mondo, ma anche nella realtà Leonardo DiCaprio si è trovato spesso nel ruolo di Cassandra. Tutti d’altronde sappiamo del suo impegno contro la crisi climatica e in favore dell’ecosistema, temi di cui l’attore è tornato a parlare nella lunga intervista a Deadline nella quale ha ‘concesso’ nove anni a noi e al nostro Pianeta, senza trascurare una parentesi su Covid e variante Omicron. Ma che è partita però dal conflitto tra cinema e streaming. “Ci sono pro e contro”, ha sostenuto il Premio Oscar, senza nascondere verso quale sponda sia maggiormente orientato.

Ci sono ovviamente pro e contro – ha detto, interrogato su come cinema e streaming possano trovare una nuova normalità. – Il vantaggio è che sento di molte idee interessanti finanziate tra i documentari, le miniserie e i film indipendenti. Il rovescio della medaglia sta in quante persone stiano effettivamente andando al cinema a vedere qualcos’altro rispetto ai principali franchise?

E ancora, sulla prossima uscita del Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese e sul futuro del cinema:

Per quanto posso, voglio fare film che io e altri possiamo andare a vedere al cinema. Con alcuni film è molto più difficile in questo momento, ma Killers potrebbe ancora avere un’uscita nelle sale, ci speriamo. Per il resto, le due cose convivranno, spero che le persone vorranno ancora andare a vedere film coinvolgenti e interessanti. Credo che quell’esperienza non scomparirà mai, sarà solo diverso.

Su Netflix, il film diretto da Adam McKay è stato un successo assoluto. Uno dei più visti in tutto il mondo. Occasione di più per parlare di premi, passati e futuri, con il buon Leonardo. E di come sia cambiata la promozione dei film in questi ultimi tempi.

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Oltre a quanto proprio il suo ultimo film gli ricordi un capolavoro indimenticabile della storia del cinema e della scena in cui si è ritrovato a improvvisare per sedici minuti con Jonah Hill & Co. nello Studio Ovale della Casa Bianca.

 

Ma proprio da Don’t Look Up il discorso non poteva non spostarsi sui problemi relativi al riscaldamento globale e sulla sua fondazione, che se ne occupa…

“Nella mia vita ho avuto due grandi passioni, recitare e diffondere il messaggio sulla crisi climatica – ha detto DiCaprio. – Ho una fondazione da 20 anni e ho avuto modo di vedere i leader mondiali prendere impegni sostanziali, ma proprio come in questo film, il tempo sta scadendo. Penso che i poteri costituiti, il settore privato, i governi non stiano effettuando la transizione abbastanza velocemente. Abbiamo letteralmente una finestra di nove anni”.

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“Non stiamo ancora avvertendo il reale impatto del cambiamento climatico e i nostri oceani si stanno riscaldando a livelli record – ha continuato. – E non si fermano. Siamo davvero al punto di dover agire come se fosse la Seconda Guerra Mondiale. Il tempo sta finendo. I governi di tutto il mondo devono lavorare insieme. Come anche noi tutti. Dobbiamo farlo”.

Qui il link all’intervista completa di Deadline a Leonardo DiCaprio