GLI INVISIBILI

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George (Richard Gere) è un homeless newyorchese. Finge che il suo sia solo un momento di difficoltà dovuto alla Grande Recessione che ha investito gli Stati Uniti nel 2007 inghiottendo il presente e il futuro di molti suoi cittadini mentre cerca di sbarcare il lunario della miseria tra un piatto caldo e un posto per dormire in una città che non lo vede, che nega la sua esistenza proprio come la figlia che ha troncato con lui ogni rapporto, carica di risentimento nei confronti di quel padre che, ai suoi occhi, ha distrutto la sua famiglia.

Oren Moverman, di recente apprezzato per lo script di Love & Mercy, il biopic dedicato al beach boy Brian Wilson diretto da Bill Pohlad, dopo le riflessioni post 11/09 di The Messenger e Rampart, torna con una pellicola low buget – girata in soli 21 giorni dopo oltre 10 anni di gestazione –, ideale proseguimento di una trilogia sugli States che ha il sapore, neanche troppo velato, di denuncia sociale. George – un inteso Richard Gere che (si) regala una delle sue interpretazioni più riuscite -, con un passato da uomo stimato e padre di famiglia, rappresenta l’altra faccia dell’American Dream fatta di shelter per senza tetto, buoni pasto e assistenza sociale in una New York impassibile, testimone distaccata di un’umanità abbandonata a se stessa imprigionata in una burocrazia priva di calore. Lontananza sottolineata anche dal continuo gioco di riflessi studiato dal regista e dal direttore della fotografia, Bobby Bukowsky, per accentuare la separazione tra l’uomo e una città fagocitante fatta di rumori, musiche e conversazioni in sottofondo che entrano di diritto nel tessuto narrativo contribuendo ad accentuare la solitudine dell’uomo e l’indifferenza che lo circonda. Sceneggiatura scarna, stile documentaristico e ritmo dilatato come il tempo sospeso di George, ne racchiudono l’esistenza, emblema di una crisi socio/economica che ci circonda unita alla dimensione emozionale del rapporto padre/figlia che vede nella figura femminile, presente o solo evocata, il suo personale elemento salvifico.