Realizzato con un semplice I-phone 7-Plus, arriva sugli schermi di Berlino fuori concorso Unsane, il thriller psicologico di Steven Soderberg interpretato da Claire Foy, la regina Elisabetta II nella serie Netflix The Crown. Nel film l’attrice veste i panni di Sawyer Valentini che, reduce da un grosso trauma causato da uno stalker, lascia la sua Boston e tenta di rifarsi una vita in Pennsylvania.
Per consultare una terapista che l’aiuta ad affrontare momenti ancora difficili, si reca all’Highland Creek Behavioral Center, ma finisce per firmare involontariamente un foglio in cui accetta di farsi ricoverare per ventiquattro ore e si ritrova prigioniera di un ospedale psichiatrico che tra i medici conta anche il suo persecutore. Le cose stanno veramente così o è tutto frutto della sua mente ancora scossa?
Ambientato in un mondo reale dove tutto è possibile, il film di Soderberg punta su una protagonista femminile perché, secondo il regista, le donne rendono più drammatica ogni vicenda in quanto chiamate a superare ostacoli con i quali gli uomini non fanno i conti. In altre parole, le cose sono sempre più difficili per loro, e questo rende la storia più appassionante. Ma Unsane, che inizialmente promette un alto tasso di mistero e ambiguità, finisce per essere esattamente quello che vediamo sullo schermo dall’inizio alla fine, senza sorprese, ribaltamenti, colpi di scena. E con troppe incongruenze per essere davvero credibile e scioccante.