“Difficile”, senza ombra di dubbio questo è l’aggettivo che meglio definisce la situazione relativa al Being Mortal con cui Aziz Ansari esordisce alla regia di un lungometraggio. Il film, bloccato per un reclamo contro il “comportamento inappropriato” di Bill Murray, sembra non avere una vita produttiva facile, come confermano le trattative svoltesi al Marché du Film del Festival di Cannes 2022.
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Esagerato parlare di scandalo, ma certo il fatto che non sia mai stato chiarito o esplicitato l’accaduto non ha aiutato i tentativi di vendita dei diritti di distribuzione del film (e non solo), nonostante la presenza dell’attore tanto amato da Wes Anderson, come anche quella di Seth Rogen e della cantante e conduttrice Keke Palmer.
Dopo lo stop immediato – e a tempo indefinito – della lavorazione, proprio Murray aveva tentato di spiegarsi e scusarsi (a modo suo) in una intervista video durante il Berkshire Hathaway meeting.
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Nonostante l’interesse di molti, in attesa di vedere come procederà la vicenda, nessuno se l’è sentita – per ora – di subentrare alla Searchlight nella produzione del film, come proposto ai buyers dalla WME che rappresenta lo scrittore-attore-regista-produttore (anche lui accusato di cattiva condotta sessuale nel 2018), e che al momento non intende rilasciare dichiarazioni ufficiali.
“Difficile” anche sbloccare la produzione – ferma a metà – dell’adattamento realizzato dallo stesso Ansari del pluripremiato libro omonimo del chirurgo newyorkese Atul Gawande, sulle cure di fine vita. Anche rinunciando a un nome importante come quello di Bill Murray, pressoché impossibile da sostituire a questo punto.