DA “MYSTIC RIVER” A “MI CHIAMO SAM”: LA CARRIERA DI SEAN PENN IN 10 RUOLI INDIMENTICABILI

0

Alla fine anche Sean Penn non ha resistito al canto delle sirene degli action movie ed ha impugnato pistole, fucili di precisione e bombe nel thriller ad alta dose adrenalinica The Gunman, adattamento cinematografico di Posizione di Tiro, romanzo scritto da Jean-Patrick Manchette nel 1981. Diretto da Pierre Morel, l’attore interpreta l’agente segreto internazionale Jim Terrier, deciso a lasciarsi alla spalle il suo controverso passato per voltare pagina insieme all’amata Annie (Jasmine Trinca), senza fare i conti con la sete di vendetta che ha lasciato dietro di sé. L’attore californiano, con oltre trent’anni di carriera alle spalle, nella quale ha collezionato nomination e premi per le sue innumerevoli prove attoriali, si mette alla prova con un personaggio più fisico e diretto ma, al tempo stesso, celebrale, grazie alla sceneggiatura di Pete Travis, dimostrandosi, ancora una volta, perfettamente centrato. Uno dei volti più rappresentativi del cinema degli anni ’80, dal dramma Bad Boy al rocambolesco Shangai Surprise al fianco dell’indiscussa regina del pop Madonna, prima moglie dell’attore che continuerà a mischiare pubblico e privato condividendo il set anche con Robin Wright. Gli anni ’90, oltre a vederlo debuttare alla regia con il dramma Lupo solitario, pellicola interamente ispirata al brano Highway Patrolman di Bruce Springsteen, permettono all’attore di consolidare la sua figura di attore collaborando con registi come Nick Cassavetes, Oliver Stone, Terrence Milick e Spike Jonze, partecipando a pellicole molto distanti per generi e ambientazioni, da La sottile linea rossa a Essere John Malkovich. Gli ultimi quindici anni della sua filmografia poi l’hanno visto prendere parte ad alcune delle pellicole più importanti della recente storia del cinema, tornare dietro la macchina da presa con il suo capolavoro Into The Wild, dramma biografico dedicato alla memoria di Alexander Supertramp e vincere il suo secondo Oscar per l’interpretazione dell’attivista gay, Harvey Milk, nella pellicola diretta da Gus Van Sant nel 2008, grazie quindi ad un tema, quello dei diritti civili, da sempre caro all’attore, in prima linea politicamente ed eticamente, portando avanti le sue battaglie anche sul grande schermo. Vera icona del cinema a stelle e strisce, Sean Penn, ne ha attraversato la storia da protagonista e Ciak, in occasione dell’uscita di The Gunman, ne ripercorre la carriera con la Top Ten dei suoi ruoli indimenticabili.

21-grammi21 GRAMMI (2003) – Alejandro González Iñárritu

Secondo capitolo della Trilogia sulla morte del regista premio Oscar, dopo Amores perros e prima di Babel, 21 grammi, vede Sean Penn interpretare Paul Rivers, matematico con problemi di cuore in attesa di un trapianto, intrappolato in un matrimonio infelice. La struttura del film, costituita da storie separate unite da un medesimo evento, mostra il mutamento dei suoi protagonisti e le tragiche conseguenze delle loro azioni.

mystic-riverMYSTIC RIVER (2003) – Clint Eastwood

Un Oscar e un Golden Globe conquistati grazie al controverso ruolo di Jimmy Markum, padre della giovane Katie, uccisa a soli diciannove anni apparentemente senza motivo, deciso a vendicare la morte dell’amata figlia facendosi giustizia da solo. Il film, tratto dall’opera di Dennis Lehane, La morte non dimentica, parte dall’infanzia dei tre uomini protagonisti (Sean Penn, Kevin Bacon, Tim Robbins) per fare un salto temporale che li ritrae venticinque anni dopo, mostrando i percorsi di vita differenti intrapresi dai tre.

MilkMILK (2008) – Gus van Sant

Grazie al film biografico dedicato alla memoria di Harvey Milk, primo attivista gay eletto ad una carica politica in America, assassinato nel 1978 da un consigliere omofobo con problemi mentali, Sean Penn vince la sua seconda statuetta d’oro, dopo Mystic River, e attesta ancora una volta la sua versatilità di interprete.

Dead-Man-WalkingDEAD MAN WALKING (1995) – Tim Robbins

Basato sul romanzo autobiografico di Suor Helen Prejean, interpretata nel film da Susan Sarandon, il film regala a Penn una nomination agli Oscar come miglior attore protagonista grazie al ruolo di Matthew Poncelet, recluso nel braccio della morte con l’accusa di aver ucciso una coppia di fidanzati. La pellicola, oltre a mostrare il lento e travagliato percorso di redenzione di Poncelet, è un atto di accusa contro la pena di morte, mostrata dal regista come barbarie del sistema giudiziario americano.

Mi-chiamo-samMI CHIAMO SAM (2001) – Jessie Nelson

Ennesima candidatura agli Oscar per Sean Penn in uno dei ruoli più toccanti della sua carriera. È Sam, amorevole padre di una bambina, Lucy Diamond, così chiamata in onore dei Beatles, il suo gruppo musicale preferito per il quale nutre una sana ossessione, affetto da un forma di ritardo mentale che lo rende simile ad un bambino. La pellicola ruota attorno alla sua battaglia legale per riavere l’affidamento di sua figlia, grazie all’aiuto della tenace avvocatessa Rita Harrison (Michelle Pfeiffer).

accordi-e-disaccordiACCORDI E DISACCORDI (2000) – Woody Allen

L’attore statunitense è Emmet Ray, chitarrista jazz ispirato alla figura del celebre Django Reinhardt, del quale è profondamente ossessionato e che considera un piccho artistico inarrivabile. La pellicola è realizzata nello stile del mockumentary, falso documentario incentrato proprio sulle gesta umane ed artistiche del musicista don giovanni con il vizio della bottiglia che regala a Sean Penn l’ennesima candidatura agli Academy Awards.

She's-so-lovelySHE’S SO LOVELY (1997) – Nick Cassavetes

Su una sceneggiatura, mai realizzata, dal padre John, Nick Cassavettes da vita ad un dramma dalle sfumature grottesche presentato in concorso a Cannes50, dove Sean Penn, vincitore del premio per la miglior interpretazione al festival del cinema francese, da vita ad Eddie Quinn, uomo profondamente innamorato della moglie Maureen (Robin Wright) dalla quale è costretto a separarsi per dieci anni perché ricoverato in manicomio. Una volta uscito, nonostante lei si sia rifatta una famiglia, la coppia torna insieme in virtù di un sentimento mai sopito.

This-Must-Be-The-PlaceTHIS MUST BE THE PLACE (2011) – Paolo Sorrentino

L’attore veste i panni del depresso Cheyenne, rock star celebre negli anni ’80 ormai ritiratasi dalla scene, trascorrendo le sue giornate con la moglie e la giovane amica Mary. Il film, prima pellicola americana di Paolo Sorrentino e presentata a Cannes, si apre verso una dimensione on the road quando Cheyenne da Dublino raggiunge gli Stati Uniti per dire addio al padre malato, decidendo di portare a termine la paterna ricerca dell’ufficiale razzista che anni prima lo aveva umiliato in un campo di concentramento.

Carlito's-wayCARLITO’S WAY (1993) – Brian de Palma

Seconda collaborazione tra il regista statunitense e Sean Penn, dopo Vittime di guerra del 1989. Una nomination ai Golden Globe per l’attore che veste i panni di David Kleinfeld, avvocato di Carlito Brigante (Al Pacino), ex spacciatore portoricano, uscito di galera dopo cinque anni di reclusione con l’intenzione di ripartire da zero, nella storia basata sui romanzi di Edwin Torres.

La-Sottile-Linea-RossaLA SOTTILE LINEA ROSSA (1998) – Terrence Malick

Prima collaborazione tra l’attore e Terrence Malick con il quale tornerà a collaborare nel 2011 in The Tree of Life. Nella pellicola dal respiro corale, adattamento cinematografico del romanzo di James Jones e Orso d’Oro a Berlino, Sean Penn è il sergente Edward Welsh, uomo cinico ed esatto opposto del soldato Witt, interpretato da Jim Caviezel.

Manuela Santacatterina