C’erano una volta I Delitti del Barlume. C’erano una volta e ci sono ancora. La serie, una produzione Sky Original, in coproduzione con Palomar e scritta da Roan Johnson, Davide Lantieri, Ottavia Madeddu e Carlotta Massimi, torna in prima assoluta lunedì 17 e 24 gennaio su Sky Cinema, in streaming su NOW e su On demand. In arrivo due nuove commedie a tinte gialle, Compro Oro, tratto dal Mondo del Barlume di Marco Malvaldi e A Bocce ferme, liberamente tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore. Nel cast, accanto a Filippo Timi, ancora una volta ci sono Lucia Mascino nei panni del Commissario Fusco, i “vecchini” Alessandro Benvenuti (Emo), Marcello Marziali (Gino), Atos Davini (Pilade), Massimo Paganelli (Aldo), mentre Enrica Guidi è di nuovo la barista Tizi, Stefano Fresi è Beppe Battaglia, fratellastro di Massimo, e Corrado Guzzanti è Paolo Pasquali, truffaldino assicuratore di origini venete.
Ad attendere loro (e gli spettatori) saranno come sempre le vie soleggiate di Pineta (nella realtà è Marciana Marina, il comune più piccolo dell’Isola dell’Elba), gli infiniti scherzi, qualche screzio e ovviamente nuove indagini. Per “la Tizi” ci sarà una bella sorpresa, per “i bimbi” le solite partite a briscola e per Pasquali? Addirittura un sequestro… Ad anticiparlo è lo stesso regista, Roan Johnson, in questa intervista.
Partirei dalla “stagione”. Siamo alla nona vero? Ce ne sarà un’altra?
Sì, ma confesso che già stiamo pensando alla decima. Stiamo buttando giù le prime scalette. Il Barlume è una sorta di casa dove gli spettatori si sentono un po’ in famiglia. E così anche per noi sul set. Man mano che gli anni passano ci sembra sempre di tornare alle vacanze estive. Ogni volta ci sono due mesi durante i quali ritrovarsi nella stessa località e durante i quali i rapporti e l’amicizia diventano sempre più preziosi, ricchi di aneddoti e storie. Fosse per noi andremmo avanti ancora a lungo, anche perché il Barlume è diventata una serie che riesce a inglobare dentro di sé cose molto diverse. Negli anni sono arrivati nuovi personaggi, come quello di Corrado Guzzanti. Ci sono stati cameo particolari, e penso ad esempio a Mara Maionchi.
Marco Malvaldi e il suo Mondo del Barlume continuano a essere fonte di ispirazione.
Malvaldi è la nostra base anche se, per varie esigenze, abbiamo dovuto fare dei cambiamenti. È come se fossimo due mondi: quello letterario e quello audiovisivo, ma entrambi sono parte dello stesso sistema solare. I personaggi si sono moltiplicati e sono andati in un’altra direzione. Inoltre andiamo più veloci della scrittura, ma tentiamo di non tradire mai il cuore dell’universo di Marco che è quell’irriverenza, quella sfrontatezza, quell’ironia toscana e pisana che abbiamo (anche il regista è pisano, ndr) perché sono nella nostra spina dorsale.
Gli investigatori vanno sempre di moda. È (anche) questo il segreto del successo che di anno in anno riscontrate?
Gli investigatori continuano ad andare di moda e sono sicuramente parte del successo della serie. C’è però un’altra caratteristica meno usuale: il crime, l’investigazione, il giallo da noi sono mischiati alla commedia. Sono due generi che di solito non convivono facilmente perché quando c’è un giallo, c’è un morto e quindi c’è qualcuno che soffre. È sempre molto complicato realizzare questo ossimoro. Quando però la chimica ti riesce, ti dà dei risultati davvero importanti, anche a livello di pubblico. In ogni episodio hai una sorta di piccolo interrogativo, di gioco mentale per scoprire chi sarà l’assassino e allo stesso tempo ti fai delle sane risate.
In questa serie il ruolo migliore lo giocano le donne. Gli uomini sono imbranati, furbi, tonti, si infilano nei guai. Le donne, sia la Fusco che Tiziana, invece, si fanno in quattro per tenere insieme i pezzi e riparare i loro errori. Potremmo dire con un sorriso che I Delitti del Barlume è una serie femminista?
Sì, sono d’accordo. Nonostante le infinite battute, siamo sempre stati attenti a come vengono fatte, da chi. Non vogliamo nemmeno fare i politically correct a tutti i costi. Vogliamo poter scherzare su tutto. Come già detto, siamo una serie che gioca (anche) sulla morte e quindi può permettersi di fare altrettanto pure sul sesso, su due punti di vista così diversi come quello maschile e femminile. Allo stesso tempo, però, ci teniamo molto a far sì che le donne, che in questa serie sono in minoranza, siano quelle più in gamba e le più ganze. Questo ci piace molto e ne siamo orgogliosi. Inoltre su quattro sceneggiatori, due sono donne, Ottavia Madeddu e Carlotta Massimi, e da quest’anno mi ha affiancato alla regia del secondo episodio, A bocce ferme, Milena Cocozza che è stata l’aiuto regista storico del Barlume. La mano femminile quindi è sempre stata presente e non viene necessariamente dalle donne. Credo di avere, a mia volta, una componente femminile molto forte, quasi preponderante. E ne vado fiero.
Quando avete girato quest’anno? Anche i “vecchini” sono tornati in presenza. Il cinema e le produzioni vanno avanti nonostante la pandemia e i danni che provoca al settore…
Abbiamo girato spezzando le riprese, a luglio e a settembre, fermandoci ad agosto. È un mese nel quale è sempre difficile girare, sia perché ci sono molti turisti all’Isola d’Elba sia perché fa veramente caldo. Il mondo del cinema e dell’audiovisivo ha vissuto una sorta di paradosso con la pandemia. Si è addirittura girato e prodotto di più, perché la richiesta e la fruizione domestica sono aumentate. Le sale però hanno risentito molto e questo è un vero peccato: la magia dei film si deve vivere in sala. Uno dei miei sogni sarebbe una puntata speciale del Barlume in una sala cinematografica. Perché? Perché vederla su un grande schermo fa un altro effetto, ma anche perché assistere a una commedia con tanta altra gente è meraviglioso. Si condividono le risate, ci si contagia l’un l’altro. Senti se gli altri ridono di pancia, di testa, a crepapelle. Chissà se mai, in futuro, riusciremo a mandare una puntata al cinema
Cosa possiamo anticipare di queste due nuove puntate?
Ci saranno delle sorprese, quest’anno più legate ai nostri personaggi. Ci saranno delle novità che riguarderanno quel triangolo amoroso che si è creato fra Beppe, Tiziana e Massimo. Non posso spoilerare nulla, ma ci saranno dei grossi colpi di scena. Pasquali, invece, oltre a essere sequestrato dall’Antimafia, dovrà accompagnare Tassone in trattative ad alto livello. Inoltre, nel primo dei due episodi in onda, Emo si caccia in un guaio. E quindi soffriremo e rideremo con lui.