Arrivati a metà della prima stagione di Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere, e dopo aver scoperto molti dei personaggi che continueranno ad accompagnarci nei secoli a venire, sono molti gli spunti sui quali i fan hanno iniziato a confrontarsi. Uno degli ultimi quello suggerito dal game designer Alexander King, che sul suo account twitter a parlato di un segreto nei titoli di testa degli episodi, poi confermato dallo stesso studio che li ha realizzati.
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Il messaggio nascosto nelle immagini che ormai tutti conosciamo per averle viste prima dei vari L’ombra del passato, Alla deriva, Adar (qui l’anteprima) e La grande onda, sarebbe legato al lavoro dello studioso tedesco del XVIII secolo Ernst Chladni e alle figure che da lui prendono il nome.
I was watching that new Rings of Power show, and the opening credits have these abstract shapes forming and reforming in sand. They seemed strangely familiar, and I suddenly remembered I'd seen them before, they're Chladni figures! (1/x) pic.twitter.com/VQSMwUdDG5
— Alexander King (@LiterallyAKing) September 11, 2022
Di seguito la spiegazione dello studio Plains of Yonder, e le immagini della sequenza in questione:
“Abbiamo deciso di ritrarre un universo sia primordiale sia senza tempo. Prendendo ispirazione dagli Ainur di J.R.R. Tolkien, esseri angelici immortali che cantano una musica così bella che il mondo è creato dal loro stesso suono, abbiamo concepito una sequenza di titoli principale “costruita dal mondo del suono.
La Cimatica è un fenomeno naturale che rende il suono visibile agli occhi. Le vibrazioni di particelle fini su una superficie piana mostrano sorprendenti modelli simmetrici che riflettono le frequenze audio. La cimatica è compresa da fisici e matematici, ma per noi comuni mortali è a dir poco magia.
La sequenza evoca un potere antico e invisibile, che lotta per essere visto. I simboli si formano, scorrono, spingono e scompaiono con la stessa rapidità con cui sono venuti. I regni inconoscibili del suono creano visioni fugaci di conflitto e armonia che si muovono di pari passo con la colonna sonora del titolo di apertura di Howard Shores”.