UN MOMENTO DI FOLLIA

0

Un moment d’égarement, Francia, 2015 Regia Jean-François Richet Interpreti Vincent Cassel, François Cluzet, Lola Le Lann, Alice Isaaz Sceneggiatura Lisa Azuelos, Jean-François Richet Produzione La Petite Reine, Orange Studio, France 2 Cinéma Distribuzione Medusa Film Durata 1h e 45′

In sala dal 

24 marzo

Due padri amiconi e le rispettive figlie ado in vacanza in Corsica. Estate, sole, tentazioni: complice la luna, la spiaggia e l’alcool e la 17enne Louna in pratica vince le resistenze del maturo Laurent. Da qui consegue che: la ragazzina (maggiorenne solo tra qualche mese) si innamora del maturo papà dell’amica Marie; in compenso l’imbarazzato Laurent, cuore colmo di vergogna, invece non sa più come liberarsi dalle attenzioni della ninfetta, tanto più che l’amico Antoine sta cercando furibondo il “vecchietto” colpevole di aver sedotto la figlioletta.

Da un film del glorioso autore/produttore Claude Berri (1934-2009) del ’77, Un moment d’égarement, rifatto tra l’altro negli USA da Stanley Donen col fiacco Quel giorno a Rio, una commediola rappresentativa di un certo gusto corrente sugli schermi dei nostri cugini francesi. In pratica un po’ di situazioni banalotte (del resto come dicono i padri delle figlie: “siete gli stereotipi della vostra generazione”), survoltate all’inizio da un ritmo sostenuto e alla fine da un po’ di atmosfera malinconica. Tre/quattro cose peraltro si salvano nell’andante luogocomunismo, ovvero la caratterizzazione buffa ma non troppo di Cluzet (nervosino e umano come un Christian Clavier, però più giovane), la presenza notevole di Cassel che pare avviato a una splendida maturità con i capelli sale e pepe, lo sguardo candido-malizioso della debuttante Lola Le Lann capace di stregare chiunque (e non solo il malcapitato coprotagonista), più gli squarci turistici di una Corsica meravigliosa, silvestre e selvatica in alto, mondana sulla costa. Così la commedia di François Richet (suo anche il decoroso Nemico Pubblico n. 1, sempre con Cassel), che l’ha anche cosceneggiata, scivola via come un bianco (poco frizzante) su un tavolino al bar della spiaggia.

Massimo Lastrucci