Anche Filippo Scotti tra i 10 migliori talenti emergenti europei del 2021

Con lui attrici e registi da tenere d'occhio secondo THR

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Filippo Scotti in "Hand of God", photo by Gianni Fiorito

In un anno tanto complicato per il cinema mondiale, quello europeo ha saputo mostrare una vitalità e delle eccellenze non comuni. E tra Festival più o meno riusciti ed eventi di ogni tipo, sono stati molti i film e gli artisti a farsi notare. Talenti emergenti che il The Hollywood Reporter ha voluto segnalare in una ideale top 10, nella quale figura anche il nostro Filippo Scotti.

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Paragonato da THR a Timothée Chalamet, il ventiduenne di È stata la mano di Dio è l’unico attore in una compagine completata da tre attrici e sette registi. Vincitore del Premio Marcello Mastroianni per il migliore attore giovane all’ultima Mostra di Venezia 78 e Breakout Actor of the Year per il 26.mo Capri, Hollywood – The International Film Festival, sembra sempre più avviato a una carriera importante.

Gli altri migliori talenti emergenti europei del 2021

Agathe Rousselle (33 anni)
E’ la protagonista di Titane, film premiato con la Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes. Al quale è arrivato grazie all’intuizione di Julia Ducournau, che l’ha ‘scoperta’ su Instagram.

Vladimar Johannson (43 anni)
Regista esordiente di Lamb, ha attinto ampiamente ai racconti popolari islandesi per il suo primo lungometraggio. Che lo ha fatto paragonare al The VVitch di Robert Eggers per il senso di inquietudine e terrore che trasmette, e che potrebbe aprirgli una strada interessante dopo le collaborazioni più ‘tecniche’ su I sogni segreti di Walter Mitty, Il trono di spade o La guerra di domani.

Eskil Vogt (47 anni)
Sceneggiatore di Joachim Trier, il regista norvegese ha sorpreso molti con il suo The Innocents – De uskyldige, film horror a basso budget ma di grande tensione, su un gruppo di ragazzini dotati di superpoteri, ma poco in grado di controllarne le conseguenze.

Ruby O. Fee (25 anni)
L’attrice tedesca, nata in Costa Rica, esplosa con Army of Thieves aveva debuttato al cinema nei panni della Eva Green di 9 anni in Womb di Benedek Fliegauf (2010) e dopo vari ruoli in produzioni tedesche si era fatta notare già nel Polar (2019) con Mads Mikkelsen.

Audrey Diwan (41 anni)
Il suo L’événement, con cui ha vinto il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia 2021 avrebbe potuto rappresentare la Francia agli Oscar del 2022, ma gli è stato preferito il già citato Titane. Ma come per quello, anche il suo stile registico, fatto di realismo sociale e precisione, evidenzia un talento che ci sorprenderà ancora.

Renate Reinsve (34 anni)
L’attrice norvegese era stata a un passo dal rinunciare alla recitazione, quando le è stato offerto il ruolo di Julie nel La persona peggiore del mondo di Joachim Trier. Una fortuna per noi, più ancora che per lei, pur premiata con il Prix d’interprétation féminine del Fesitval di Cannes.

Blerta Basholli (38 anni)
Regista di Hive, la kossovara racconta un massacro avvenuto durante la guerra dei Balcani del 1990 e la storia di un gruppo di donne, forti e ingegnose. Un dramma di grande forza, capace di vincere il Gran Premio della Giuria del Sundance Film Festival, oltre a quello del Pubblico e per la Migliore Regia.

Dénes Nagy (41 anni)
Ungherese, al suo esordio alla regia in Natural Light riesce a raccontare le atrocità della Seconda Guerra Mondiale dando una prospettiva diversa al dramma. E vincendo l’Orso d’Argento all’ultima edizione della Berlinale. Anche per questo si parla di Nagy come di un autore di chiaro talento, da non perdere di vista.

Kira Kovalenko (32 anni)
Vincitore del Premio dell’Un Certain Regard al Festival di Cannes, il suo secondo lungometraggio – Unclenching The Fists – ha confermato come la giovane regista russa sia ormai a tutti gli effetti fuori dal cono d’ombra e di influenza del suo mentore, il grande Alexander Sokurov