Henry Kissinger è morto, aveva 100 anni e custodiva molti più segreti dei suoi anni. Segretario di Stato per Richard Nixon, di cui fu anche consigliere per gli affari esteri, è stato uno dei grandi manovratori della politica mondiale negli anni più caldi della Guerra Fredda e della contrapposizione dei blocchi.
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Farne qui una biografia post mortem sarebbe lungo e fuori luogo. Eppure c’è qualcosa che unisce Henry Kissinger alla storia del cinema, ed è la sua amicizia a un personaggio leggendario, per quello che ha fatto e per la sua storia personale.
Robert Evans, Vice-Presidente della Paramount
Dal 1966 fino all’inizio degli anni Ottanta, quando alla major arrivarono Michael Eisner e Jeffrey Katzenberg, la coppia che in seguito avrebbe fatto rinascere la Disney.
Evans è l’uomo che ha letteralmente creato dal nulla successi incredibili entrati nella storia del cinema come Love Story, Il padrino, Rosemary’s Baby, Romeo e Giulietta, Harold e Maude e molti altri.
Personaggio controverso, venuto dal nulla, prima modello, poi attore, sposato sette volte, tra le sue consorti anche Ali McGraw, che lo lasciò per Steve McQueen, indagato nel corso della sua vita per traffico di stupefacenti e anche per un omicidio in qualche modo correlato alla lavorazione di Cotton Club, altro film “maledetto” di Francis Ford Coppola.
Ebbene, Evans e Kissinger erano amici, anche stretti. Come documentato anche nella serie The Offer (che potete trovare su Paramount+), Robert Evans invitò Henry Kissinger alla prima mondiale de Il padrino, come documentato da questa foto che è disponibile sul profilo Twitter di Evans (scomparso nel 2019).
Captured moments of #Magic . My friend Henry Kissinger , Ali MacGraw & I #TheGodfather opening. pic.twitter.com/bXcrwQ7agu
— Robert Evans (@The_RobertEvans) January 2, 2015
Negli anni successivi ci sarebbero stati favori reciproci, cene e chiacchierate, e soprattutto una valigia diplomatica, quella di Evans, che a causa di un disguido da parte della compagnia, doveva arrivare senza essere aperta dal Venezuela a Malta, dato che conteneva una lettera personale di Kissinger per il presidente maltese Dom Mintoff.
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La lettera in realtà non c’era, era un trucco di Evans per fare in modo che il suo bagaglio, in cui avrebbero potuto trovare delle sostanze non propriamente legali, non venisse aperto. Per rendere tutta la storia credibile, Evans volò da Malta, dove avrebbe dovuto passare alcune settimane per supervisionare la lavorazione di Popeye di Robert Altman, a New York, dove chiamò Kissinger per chiedergli di scrivere davvero una lettera da consegnare a Mintoff.
Pur riluttante, non condividendo le politiche e i metodi del premier maltese, Kissinger scrisse la missiva, nella quale chiedeva come favore personale al primo ministro di aiutare in ogni modo il portatore della stessa.
L’autobiografia di Robert Evans, The Kid Stays in the Picture, racconta altri aneddoti sull’amicizia con Kissinger, ma soprattutto è un preziosissimo documento per conoscere la storia di una delle più grandi major americane nel decennio più creativo della cinematografica statunitense.