La definisce una storia “incontrata un po’ per caso” la regista Caterina Carone che nel suo secondo lungometraggio di finzione – dopo l’esordio di Fräulein – Una fiaba d’inverno – I limoni d’inverno (qui il trailer) affianca Teresa Saponangelo a un inusuale Christian De Sica in una storia delicata, gioisa e malinconica insieme che potrebbe sorprendere il pubblico, che la troverà al cinema dal 30 novembre, distribuita da Europictures. E lanciarla verso il suo prossimo film, al quale sta già lavorando.
LEGGI ANCHE: Teresa Saponangelo, «I limoni d’inverno racconta il tempo delle emozioni»
IL FATTO
Cosa può far incontrare un distinto professore in pensione vicino ai 70, e una donna che ha da poco passato i 40 e ha rinunciato alla passione di dipingere per far da manager/segretaria al marito, fotografo di successo? Una possibilità è quella di diventare vicini di terrazzo, dove dar sfogo alla passione per la cura delle piante e scambiare chiacchere che pian piano diventano più profonde, importanti, necessarie. È anche il modo per entrambi di alleviare il dolore per qualcosa di grave, che ognuno dei due cerca di nascondere a se stesso e a chi gli sta vicino. Così, in quella sorta di limbo sospeso tra la terra e il cielo, lontano dalla velocità della città, Pietro ed Eleonora insegnano l’una all’altro a seguire il proprio cuore, a credere ancora nella possibilità di essere felici. Prima che le loro strade si separino di nuovo.
L’OPINIONE
Era ora che il cinema italiano dimostrasse di saper raccontare con intensità storie fatte di sfumature e che riguardano persone non speciali. Caterina Carone, vincitrice al Torino Film Festival e al premio Solinas con i suoi documentari, ci riesce mettendosi alla guida di un film scritto da due outsider di grande sensibilità, Mario Luridiana e Remo Tebaldi, e affidandosi a due interpreti che si dimostrano (ancora una volta) straordinari. E se non è una novità per Teresa Saponangelo, finalmente emersa grazie a È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino dopo anni di prove attoriali strepitose in piccoli film e a teatro, Christian De Sica conferma ciò che in tanti hanno scorto per anni sotto le maschere giocose, irridenti, e spesso superficiali che ha indossato in decine di commedie e film per tutti i palati. Ovvero, doti d’attore straordinarie, una capacità di misura fuori dal comune, la forza di reinventare persino gli atteggiamenti del corpo nel dar vita a un personaggio pieno di saggezza, dignità, rimpianti e che ritrova la speranza mentre è costretto a difendersi dal tempo che passa. Riuscendo ad essere, in alcuni momenti, persino commovente. Le musiche di Nicola Piovani e la fotografia di Daniele Ciprì aggiungono magia e forza a un film senza dubbio da vedere.
LEGGI ANCHE: I limoni d’inverno, intervista a Teresa Saponangelo e Christian De Sica
SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE…
Per rimanere nel nostro cinema, Lontano Lontano di Gianni Di Gregorio (2019), vincitore del Ciak d’oro Colpo di fulmine 2021 e ultima prova di Ennio Fantastichini, storia di due ruvidi anziani che fanno i conti con il tempo che passa e le speranze di un giovane immigrato.