I tre moschettieri – Milady, la recensione del sequel

Si torna nell'Universo di Dumas con un secondo capitolo dedicato alla spietata nemica

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I tre moschettieri Milady

Sequel del film su D’artagnan (qui la recensione), I tre moschettieri – Milady diretto da Martin Bourboulon arriva nei cinema italiani distribuito in Italia da Notorious Pictures a partire dal 14 febbraio 2024, San Valentino. Un secondo capitolo completamente incentrato sull’enigmatica figura di Milady de Winter – di nuovo interpretata da Eva Green – e i suoi intrighi di corte. Con lei Vincent Cassel, Louis Garrel, François Civil, Romain Duris, Pio Marmaï, Vicky Krieps e Lyna Khoudri (nei ruoli della regina consorte Anna d’Austria e di Constance) in questo nuovo adattamento da Dumas, che in Italia è accompagnato dal romanzo e il manga ufficiale del film, editi in Italia da Gallucci Editore.

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IL FATTO

D’Artagnan deve scoprire chi ha rapito la sua amata Costanza e dove è stata portata. La sua traccia la porta però a liberare, e a unire anche le forze, con la letale Milady, che si scopre essere la moglie reietta di Athos. Intanto scoppia la guerra con i protestanti, che coinvolge anche gli inglesi e la loro flotta. E sarà proprio in Inghilterra che i valorosi moschettieri si dirigeranno per andare incontro al loro destino.

I tre moschettieri Milady

L’OPINIONE

Seconda parte della trilogia dedicata alle avventure dei moschettieri del re di Francia raccontate nelle pagine di Alexandre Dumas. Come già il primo film, Milady non tradisce le attese, regalando al pubblico un film spettacolare e appassionante. Se da una parte è vero che trarre un brutto film da questa storia è praticamente impossibile, dall’altra bisogna rendere atto a Martin Bourboulon di essere un regista dalla tecnica ineccepibile e anche dalla peculiare sensibilità, dato che precedentemente era riuscito a trasformare la costruzione della Tour Eiffel in una storia d’amore. Milady è girato con uno stile magnifico, che unisce una narrazione visiva classica, fatta di campi sempre correttamente piazzati e giustificati, con scene di battaglie e combattimento caratterizzate da piani sequenza coreografati al millimetro che non tradiscono mai la tradizione del genere. Oltre ciò, il cast è perfettamente assortito, con l’atletico François Civil ottimo e atletico D’Artagnan, Romain Duris (che attore, che attore) perfetto Aramis e Pio Marmaï che abbraccia con entusiasmo la linea comica del film. Su tutti però, e non è un caso, Louis Garrel, un Luigi XIII che più regale non si può, e la coppia Vincent Cassel ed Eva Green, che con una sola scena spaccano il film e i cuori degli spettatori, Athos e Milady meravigliosi, gli amanti maledetti per eccellenza della letteratura d’appendice. Se nascerà mai uno sceneggiatore in grado di scrivere altre storie del genere andrà dichiarato patrimonio dell’umanità.

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SE VI È PIACIUTO MILADY, GUARDATE ANCHE…

Se non lo avete visto, rimediate subito e recuperate il primo film, I tre moschettieri – D’Artagnan. E magari anche i due film di Richard Lester (I tre moschettieri, appunto, e l’altro Milady) del 1973 e 1974, rispettivamente. I migliori in assoluto insieme al The Three Musketeers del 1948, con Gene Kelly diretto da di George Sidney, naturalmente.

I tre moschettieri Milady

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
i-tre-moschettieri-milady-la-recensione-del-sequelLes Trois Mousquetaires: Milady, Francia, 2023. Regia Martin Bourboulon. Sceneggiatura Matthieu Delaporte, Alexandre de La Patellière. Interpreti François Civil, Vincent Cassel, Eva Green Distribuzione Medusa/Notorious Durata 1h e 55'