Io, Plastica: il corto ambientalista contro la diffusione delle microplastiche

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Io, plastica

Nei prossimi giorni al RIFF – Rome Independent Film Festival, (in programma dal 17 al 25 novembre) e successivamente al Festival di Torino (dal 25 novembre al 3 dicembre), è un tema sempre più di attualità quello al centro del film breve che in quelle occasioni sarà presentato, l’Io, plastica di Gualtiero Serafini. Un corto ambientalista distopico contro la diffusione delle microplastiche che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento e sulla minaccia costituita dalla plastica, stando almeno alle intenzioni della produzione della Walk of Frame.

Un progetto realizzato in collaborazione con Waidy WOW, l’app di Acea dedicata alla community che ama l’acqua e l’ambiente e che, grazie alla mappatura di oltre 50.000 punti idrici, promuove un consumo sostenibile della risorsa idrica, nel rispetto dell’ambiente.

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La produzione mondiale di plastica negli ultimi 20 anni è raddoppiata, e lo stesso vale per i rifiuti, che solo in parte vengono riciclati. Secondo il report Global Plastics Outlook, curato dell’Ocse, solo il 9% della plastica viene riutilizzato, il 19% incenerito, il 50% finisce nelle discariche controllate e il restante 22% viene abbandonato in discariche a cielo aperto o disperso nei corsi d’acqua, causando così la diffusione delle microplastiche. Una volta in mare queste sostanze vengono ingerite dalla fauna arrivando fino alle nostre tavole. Un circolo vizioso che può essere interrotto solo con l’informazione e la consapevolezza.

Quale sarà il futuro se non fermiamo questo processo? La microplastica è nei pesci che mangiamo, nell’acqua che beviamo, come saranno i figli di domani, in un mondo di plastica?

Queste le domande sollevate dal cortometraggio, con l’obiettivo di sensibilizzare ad un uso consapevole delle plastiche, altrimenti quello che ci aspetta è un futuro dove, secondo l’autore, gli esseri umani non saranno più fatti di carne e ossa.

Qui il trailer del cortometraggio Io, plastica:

 

Nato durante “l’ultima estate prima della pandemia da COVID-19“, come racconta il regista Gualtiero Serafini, da “una busta di plastica consumata trovata sotto la sabbia”, il corto – che per altro rimanda esplicitamente a un grande classico del cinema e della letteratura di fantascienza – offre un’ottima occasione per ribadire la partecipazione del progetto Waidy.

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La co-founder del quale – Patrizia Spisso – aveva spiegato, durante la presentazione dell’8 ottobre a Roma, come Waidy WOW “possa contribuire a mitigare la visione negativa del futuro che ci mostra il cortometraggio ed essere un valore aggiunto per la comunità in quanto strumento di informazione e di engagement, efficace, nel veicolare messaggi volti a incoraggiare comportamenti più virtuosi, e attuare il cambiamento culturale per ridurre l’impatto ambientale”.

 

Sinossi:

La storia si svolge interamente su una panchina in un parco, con un doppio salto temporale: 2092/2022/2092. Un intenso dialogo sul tempo e sulla plastica, tra un giovane e un uomo maturo, e una notifica ricevuta sul cellulare porta il protagonista ad aprire l’app Waidy WOW e a leggere un trafiletto di un articolo che recita: “Microplastica: nei pesci che mangiamo, nell’acqua che beviamo. Quale futuro, il nostro? Come saranno i figli di domani, in un mondo di plastica?”. Il cortometraggio ci mostra proprio come saranno i nostri figli in un futuro provocatoriamente distopico, se si continua ad inquinare e produrre plastica sconsideratamente.

Grazie al contributo FSE della Commissione Europea tramite POR della Regione Lazio e al Fondo Artisti PSMSA-INPS. In collaborazione con ACEA ACQUA | WAIDY WOW Ed il Patrocinio dell’Arma dei Carabinieri.

 

Segue l’intervista a Gualtiero Serafini, regista di Io, plastica >>>