Un alert prima dei film di James Bond, potenzialmente offensivi per il pubblico

Il BFI mette in guardia dagli "stereotipi obsoleti" in 007

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James Bond john barry BFI

Attenzione a James Bond e al linguaggio e gli stereotipi presenti nei suoi film, è il messaggio che il BFI – British Film Institute ha ritenuto il caso inserire nella presentazione dell’evento organizzato per celebrare il lavoro del compositore John Barry: Soundtracking Bond and Beyond. Una serie di proiezioni dedicate al cinque volte Premio Oscar e ai film sui quali ha lavorato, compresi i due Agente 007 – Goldfinger e Si vive solo due volte (e a marzo Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà), per introdurre le quali si è deciso di mettere in guardia il pubblico riguardo a certi contenuti, potenzialmente offensivi.

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Una scelta figlia di una diversa sensibilità rispetto al passato riguardo alcuni temi, sviluppatasi negli anni, ma anche un’avvertimento e una preoccupazione che fanno tornare alla mente la decisione della HBO di ritirare Via col vento per “razzismo nel 2020. E che se ha ispirato interessanti confronti, ha sollevato le rimostranze e le reazioni di più di qualcuno, come Mr. Brexit Nigel Farage che ha definito la questione una “perdita di tempo” e il tentativo del BFI di tenere il proprio pubblico nella proverbiale “bambagia”.

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Eccesso di scrupolo o meno, anche Peter Bradshaw del The Guardian si domanda se sia davvero necessario un accorgimento del genere ricordando quanto il personaggio creato da Ian Fleming sia noto anche per le sue cadute di stile o malriusciti tentativi di essere simpatico (magari travestendosi goffamente da giapponese o peggio), ma soprattutto sottolineando come lo stesso approccio non venga adottato con produzioni, film e show più moderni eppure ugualmente poco “politicamente corretti”.

Questo l’alert apparso sulla pagina dell’evento:

“Si prega di notare che molti di questi film contengono linguaggio, immagini o altri contenuti che riflettono opinioni prevalenti all’epoca, ma che possono offendere oggi (come allora). I titoli sono inclusi per ragioni storiche, culturali o estetiche e queste opinioni non sono in alcun modo approvate dal BFI o dai suoi partner”.

Mentre nella pagina dedicata a Si vive solo due volte si legge:

“Contiene stereotipi razziali obsoleti”.

La presentazione di John Barry: Soundtracking Bond and Beyond sul sito BFI