Un epico thriller d’azione sci-fi ambientato nel futuro e che la guerra tra esseri umani e intelligenza artificiale rende particolarmente attuale, per quanto il regista Gareth Edwards (Rogue One: A Star Wars Story, Godzilla) ci tenga a sottolineare la casualità. Anche questo è The Creator, film molto atteso che finalmente arriva nei cinema italiani dal 28 settembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
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IL FATTO
Il mondo non è più come lo conosciamo: è stravolto da una sanguinosa guerra tra la razza umana e l’Intelligenza Artificiale. Joshua (John David Washington), traumatizzato ex-agente delle forze speciali che non è riuscito ad elaborare il lutto per la scomparsa della moglie (Gemma Chan), è nuovamente reclutato per scovare e uccidere il misterioso Creatore, stratega delle forze dell’IA, che ha sviluppato un’arma con il potere di porre fine alla guerra e sterminare l’umanità stessa. Quando Joshua e la sua squadra, guidata dal temibile colonnello Howell (Allison Janney), s’infiltrano nel territorio occupato dall’IA scopriranno che l’arma ha le sembianze di una bambina (Madeleine Yuna Voyles).
L’OPINIONE
Il rapporto conflittuale uomo/macchina è uno dei topos narrativi su cui la fantascienza letteraria e cinematografica hanno da sempre costruito le proprie fortune: dal temibile HAL 9000 di 2001: Odissea nello spazio alla saga di Terminator, sono innumerevoli gli esempi di Intelligenza Artificiale ostile. Il britannico Gareth Edwards, capace di coniugare l’apparato produttivo di un kolossal a una regia e sceneggiatura più prettamente indie, riesce qui a trovare una chiave diversa per affrontare questa tematica. Il tutto è reso più attuale da quanto successo a Hollywood, con lo sciopero di sceneggiatori e attori contro (tra le altre cose) l’uso dell’Intelligenza Artificiale come sostitutivo dei loro talenti. Pur con un paio di incongruenze di sceneggiatura, che non possiamo rivelare (sarebbero spoiler), il film è un potente messaggio contro la logica bellica che affligge il nostro pianeta, sostenuto da un uso mirabile di effetti speciali originali, integrati a immagini naturalistiche di grande fascino.
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Per una visione alternativa e complementare ai temi del film sono fondamentali Io, Robot (2004) di Alex Proyas e Wall●E (2008) di Andrew Stanton.
