Dopo la sua prima apparizione al Fantastic Fest, a distanza di pochi giorni è il Festival Internacional de Cine de Cataluña di Sitges 2023 a tenere a battesimo il The Toxic Avenger di Macon Blair. Già vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance del 2017 con il suo primo film (I No Longer Feel at Home in This World su Netflix), il regista torna ad affrontare vendetta, ingiustizia e necessità di opporsi ai soprusi nell’atteso remake del cult della Troma. Una versione nella quale Blair coinvolge di nuovo l’amico Elijah Wood, al fianco di Kevin Bacon e del ‘tossico’ protagonista Peter Dinklage.
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IL FATTO:
Winston Gooze è un addetto alle pulizie della criticatissima azienda BTH, vive solo con il figliastro adolescente cercando di portare avanti una esistenza complicata. Ancora di più quando gli viene diagnosticato un serio problema di salute, che lo porta a confrontarsi con la propria assicurazione sanitaria. Bisognoso di aiuto e deluso dalla direzione della compagnia alla quale ha dato tanto, Winston sceglie di reagire, finendo per trovarsi sulla strada della locale criminalità organizzata, legata a doppio filo alla BTH, e di una giovane ecologista decisa a denunciare certe operazioni non irreprensibili della stessa. Trasformato in un vendicatore mutante dai rifiuti tossici della fabbrica, ora forse finalmente potrà fare qualcosa.
L’OPINIONE:
Impossibile replicare l’originale del 1984 – oltre al risalto che ebbe lanciando la Troma verso l’empireo del cinema di genere, e degenere – come anche quella stessa libertà di forzare i limiti della sensibilità e del buon gusto, che oggi inevitabilmente diventano citazionismo e folclore. In fondo, l’alternativa avrebbe potuto essere un mero scimmiottare un cult facilmente recuperabile, ben venga quindi un’operazione che omaggiando quello ce ne offre una versione più digeribile per la sensibilità e il pubblico di oggi.
Grottesco più che disturbante, e sicuramente meglio organizzato narrativamente e vedibile – grazie al nutrito cast, nel quale spicca il Dinklage di Il trono di spade che dopo il Cyrano di Joe Wright non teme confronti – questo Toxic Avenger torna a sviluppare il concetto di quanto siamo disposti a pagare per una vita migliore, mitigando molto la messa alla berlina del diverso (con una sorta autocensura che non ci saremmo aspettati dalla Troma, produttrice del film insieme alla Legendary).
Didascalico quello, didascalico questo, per coerenza e l’analoga precedenza data alla semplicità del messaggio e allo spettacolo più esplicito, che stavolta si sposta dalla palestra di Tromaville al popoloso St. Rome’s Village. E che pur scegliendo una estetica più consona all’evoluzione del genere – lo slasher non manca, ma non si facciano illusioni gli appassionati dei più inutili spargimenti di sangue – e un tono più leggero e autoironico cerca di non far venir meno i momenti dissacranti, anche se calcolati (e accompagnati dall’alert ‘no pervert‘ in un caso).
Più che un remake un reboot, insomma, o una riedizione, per curiosi e appassionati, pronti a non prendersi sul serio e non chiedere a un film realizzato da un team di entusiasti e di star meno schiave della propria immagine di altre di fare – nuovamente – la storia. Piuttosto un’occasione per divertirsi insieme, senza far troppo caso a quanto il Fritz Garbinger di Elijah Wood assomigli al pinguino di Batman e i ‘temibili’ Killer Nuts non sembrino usciti dalla Gotham televisiva.
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SE VI È PIACIUTO THE TOXIC AVENGER, GUARDATE ANCHE…
L’originale The Toxic Avenger resta un cult emblematico. Difficile trovare qualcosa che gli assomigli veramente, anche se per capire meglio quel fenomeno e quel periodo si potrebbe recuperare altro dal vasto catalogo della Troma o uno dei vari sequel del film: The Toxic Avenger Part II (1989), The Toxic Avenger Part III: The Last Temptation of Toxie (1989) e Citizen Toxie: The Toxic Avenger IV (2000).
