Widow Clicquot, parola a Haley Bennett e Tom Sturridge

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«Volevo rendere omaggio a una donna eccezionale, probabilmente la prima donna imprenditrice in un’industria, quella del vino in Francia, dominata dagli uomini». È appassionata nel raccontare a Ciak la genesi di Widow Clicquot la sua protagonista Haley Bennett, attrice e in questo caso anche produttrice del film diretto da Thomas Napper e in cui divide la scena con due grandi talenti del cinema britannico, Tom Sturridge e Sam Riley.

«Ho scoperto la storia di Madame Clicquot durante le riprese di Cyrano, ero a Noto, in Sicilia. Una mia amica, una sommelier di grande spessore, mi ha dato un libro che raccontava la vita di questa donna che, una volta rimasta vedova, prese in mano l’azienda vinicola del marito facendola diventare una delle più grandi di sempre. “Questa è una storia che andrebbe raccontata” mi disse, e così ho deciso di farlo».

Al suo fianco, nei panni del marito Francois Clicquot, troviamo “Mr. Sandman” Tom Sturridge, perfettamente a suo agio nei panni di un uomo tormentato e divorato dall’ossessione di fare lo champagne migliore che la terra possa dare.

«Mi piacciono questi ruoli, mi piace spingermi oltre e non è un caso che scelga spesso parti del genere. Francois ha un rapporto quasi simbiotico con la sua terra, ha bisogno di toccarla, di farne parte, ed è una passione che riporta anche nella sua relazione con Barbe-Nicol Ponsardin».

Sturridge e Bennett sono a Roma a promuovere il film, nonostante lo sciopero degli attori.

«Questo è un film di produzione indipendente, e abbiamo ottenuto di poterlo promuovere perché ne ha bisogno, ma naturalmente siamo al fianco di tutti i nostri colleghi che in questo momento si stanno battendo per ottenere giustizia su questioni che potrebbero compromettere il futuro di questo lavoro» ci ha detto Sturridge in proposito.

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Madame Clicquot non fu una semplice produttrice di vino, ma anche un’innovatrice del processo produttivo dello champagne, che proprio grazie a lei è oggi un capolavoro di cristallino perlage. Bennett non ha studiato nello specifico le tecniche inventate da Barbe-Nicole, ma ci ha rivelato di avere «un bellissimo rapporto con la terra, nella mia casa in Somerset ho un bellissimo giardino e coltivo il mio orto. Vivo soprattutto in campagna, la preferisco rispetto alla città».

A questo proposito, per quasi un anno ha passato molto del suo tempo proprio a Roma, dove Widow Clicquot è stato presentato in anteprima europea alla diciottesima Festa del cinema. «Il mio compagno Joe Wright era impegnato nello sviluppo e poi nelle riprese di M, la serie su Benito Mussolini con Luca Marinelli, attore che adoro. Apprezzo molto gli attori italiani, soprattutto quelli napoletani, hanno una naturalezza unica al mondo».

Dietro la macchina da presa di Widow Clicquot c’è Thomas Napper, amico di vecchia data proprio di Joe Wright.

«Ci siamo conosciuti quando entrambi frequentavamo la St. Martins, una scuola di arte, design e cinema a Londra. Da allora abbiamo lavorato insieme su sette film».

Napper è stato aiuto regista di Wright su Espiazione, Anna Karenina e L’ora più buia, tra i vari, e poi ha all’attivo anche la regia di alcuni episodi de La ruota del tempo e Baptiste.

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Gli eventi reali della carriera imprenditoriale di Madame Clicquot vengono compressi e in parte ritoccati, per rendere il racconto più cinematografico, ma non era quella la cosa che interessava maggiormente a Napper.

«Questo film per me è una storia di fantasmi e la casa in cui si reclude Madame Clicquot è un elemento fondamentale del racconto. In quelle stanze si consuma un amore che si trasforma a causa di un’ossessione».