Mentre tutta Italia era distratta dalla decisione di candidare Io Capitano di Matteo Garrone (qui la sua reazione a caldo) come nostro rappresentante ufficiale nella corsa al Premio Oscar 2024 per il Miglior Film Internazionale, dall’altra parte delle Alpi scoppiava il caso. Analogamente a quanto accaduto da noi, in Francia dopo la scelta di La Passion de Dodin Bouffant di Trần Anh Hùng si è scatenata la polemica, soprattutto dopo alcune storie pubblicate su Instagram da Justine Triet, furiosa per l’esclusione.
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Come si vede negli screenshot che seguono, la regista di Anatomia di una caduta ha citato quanto scritto da alcuni suoi follower, particolarmente critici con la scelta della commissione di non considerare il film vincitore della Palma d’Oro e premiato dagli spettatori al Box Office francese, soprattutto se in favore di “uno dei film più noiosi della selezione ufficiale cannense”.
Mentre i messaggi via via scompaiono o vengono cancellati, la querelle è ormai aperta, con le – poco velate – accuse ai selezionatori (Sabine Chemaly, Tanja Meissner, Patrick Wachsberger, Charles Gillibert, Olivier Assayas, Mounia Meddour e Alexandre Desplat) di non aver voluto scegliere una regista donna o di aver fatto scontare alla Triet il discorso di ringraziamento a Cannes, nel quale criticò duramente la politica del governo Macron in merito alla legge sulle pensioni.
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E se qualcuno sente “puzza di vendetta“, altri – soprattutto gli stessi critici francesi, già dalla presentazione al Festival di maggio – contestano invece la scelta di un film troppo affollato di stereotipi che banalizzano la cultura francese. Vedremo il 21 dicembre 2023, con l’annuncio della shortlist, chi avrà avuto ragione. E chi saranno i cinque nominati, il 23 gennaio 2024, dove speriamo di trovare il nostro Matteo Garrone, di nuovo in lizza – dopo le candidature non trasformatesi in nomination ottenute per Dogman nel 2019 e per Gomorra nel 2009) – certi che nessuno degli undici ‘delusi’ farà niente di simile a quanto visto in Francia.