Tra i film più attesi all’ultima Festa del Cinema di Roma, Diabolik chi sei? arriva nelle sale italiane a partire dal 30 novembre – grazie a 01 Distribution – e ci riporta nell’Italia delle Sorelle Giussani e del Re del Terrore protagonista della trilogia diretta dai Manetti Bros. Che si conclude con un faccia a faccia tra i due acerrimi nemici (interpretati da Giacomo Gianniotti e Valerio Mastandrea) e che vede la partecipazione di Lorenzo Zurzolo e Barbara Bouchet a un cast nel quale vedrete spiccare la coppia di regine composta da Miriam Leone e Monica Bellucci.
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IL FATTO
Clerville è sotto la minaccia di un nuovo gruppo di rapinatori senza scrupoli che, secondo l’Ispettore Ginko, sono persino più spietati di Diabolik. Che dal canto suo non gradisce l’interferirsi dei nuovi arrivati nei propri piani e inizia la sua personale indagine sulla banda per impadronirsi della loro refurtiva. Seguendo percorsi separati, lui e Ginko, a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, arrivano al covo ma, presi di sorpresa, sono catturati e incatenati insieme in una stanza, uno di fronte all’altro, in attesa di essere uccisi. A quel punto Ginko chiede a Diabolik chi sia davvero e una serie di flashback mostrano la storia delle sue origini. Intanto, Eva Kant e la Duchessa Altea, amante dell’ispettore, stringono un’impensabile alleanza per salvare i rispettivi partner.
L’OPINIONE
Prendendo spunto dall’omonimo albo, pubblicato nel marzo 1968, Diabolik – Chi sei? chiude l’ambiziosa trilogia che i Manetti Bros. hanno dedicato al Re del Terrore e che, dopo il primo capitolo interpretato da Luca Marinelli, ha visto Giacomo Gianniotti indossare la tuta e lanciare il pugnale di Diabolik. Rispetto ai precedenti questo terzo capitolo risulta decisamente più corale e soprattutto stilisticamente e visivamente articolato in diverse epoche. Dalla precedente ricostruzione fumettistica della immaginaria Clerville negli anni ’60, siamo ora arrivati negli anni ’70, mentre i flashback sulle origini di Diabolik sono girati in rigoroso bianco e nero, giocando con un immaginario espressionista in un’ambientazione che evoca gli anni ’40. Una composizione che scorre in modo godibile sostenuta dalla colonna sonora composta da Pivio e Aldo De Scalzi e da due canzoni dei Calibro 35: Ti chiami Diabolik (cantata da Alan Sorrenti) e L’odio e l’amore (cantata da Mike Patton su testo di Francesco Bianconi dei Baustelle).
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I flashback sul passato di Diabolik ricordano l’operazione tentata dal cartoonist Frank Miller dirigendo The Spirit (2008), tratto dall’omonimo fumetto di Will Eisner.