Enea, la recensione del film di Pietro Castellitto

Il figlio dirige il padre Sergio Castellitto nella conclusione della sua ideale trilogia

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Enea

Dopo la presentazione alla Mostra di Venezia, dall’11 gennaio il pubblico potrà vedere l’opera seconda di Pietro Castellitto, portata in sala da Vision Distribution e completamento ideale di una sorta di trilogia iniziata con il film d’esordio – I predatori, David di Donatello 2021 – e continuata con il romanzo “Gli iperborei” (edito da Bompiani e vincitore del premio Viareggio per l’Opera prima). Un film d’amore e d’amicizia, ma non solo, Enea (qui il trailer) è anche l’occasione di vedere insieme il trentaduenne regista romano dirigere il suo celebre genitore – Sergio Castellitto – insieme agli attori e attrici del resto del cast, a partire dall’esordiente Giorgio Quarzo Guarascio, in arte ‘Tutti Fenomeni‘, Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Cesare Castellitto, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi, e Matteo Branciamore.

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IL FATTO

Enea vuole sentirsi vivo in un’epoca decadente e con Valentino, un aviatore, condivide spaccio, feste e giovinezza. Sono amici da sempre, vittime e artefici di un mondo corrotto, ma mossi da una vitalità incorruttibile. Enea si muove in un mondo di vetro, tra un padre malinconico, un fratello che litiga a scuola, una madre sconfitta e una ragazza bellissima che potrebbe essere l’amore.

Enea

L’OPINIONE

Forse ha ragione Sergio Castellitto quando dice che Enea non è il secondo film diretto da suo figlio Pietro, ma la fine di una trilogia cominciata con I predatori nel 2020 e proseguita con il romanzo Gli iperborei. In queste tre opere il 32enne regista, sceneggiatore e scrittore traccia un ritratto lucido e sfrontato, fuori dagli schermi, di un gruppo di giovani, che diventa inevitabilmente affresco generazionale. La voglia di essere all’altezza delle proprie ambizioni è il tratto distintivo di chi si sente schiacciato da un ignoto negato, e Castellitto guarda alla contemporaneità attraverso una lente tutta sua, mettendo in scena la spasmodica spinta oltre le regole e la morale con il movimento continuo delle sue creature, la costante tensione a una velocità insostenibile. Enea, tumultuosa storia di un antieroe romantico tra affollate discoteche e “spiagge deserte ed assolate, amate e poi perdute”, in un mondo senza epica e in una Roma che tutto divora, non somiglia a nessun altro film italiano che guarda ai più giovani. E racconta senza ipocrisie una borghesia ignorata da tanti nostri registi, per riscriverne i contorni, le dinamiche famigliari, i rapporti tra padri e figli. Molta, a volte troppa carne al fuoco, è vero, ma Pietro è solo al suo secondo film. Ne vedremo delle belle.

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Enea

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
enea-la-recensione-del-film-di-pietro-castellittoItalia, 2023. Regia e Sceneggiatura Pietro Castellitto. Con Pietro Castellitto, Giorgio Quarzo Guarascio, Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Cesare Castellitto, Sergio Castellitto, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi, Matteo Branciamore. Distribuzione Vision Distribution. Durata 1h e 57’.