The Tell-Tale Heart, il corto di Robert Eggers tratto da Edgar Allan Poe

L'adattamento breve del classico inaugura un'inedita collaborazione

0
Tell Tale Heart

In sala il suo The Northman conquista il podio del Box Office dietro il franchise di Animali fantastici e l’atteso Downton Abbey II, ma per i fan di Robert Eggers c’è una sorpresa ulteriore. Non si dovrà infatti aspettare il prossimo annunciato Nosferatu per rivederlo alle prese con l’horror più classico, grazie a IndieWire infatti ecco il corto del 2008 nel quale realizza una versione del celebre The Tell-Tale Heart, il ‘Cuore rivelatore‘ di Edgar Allan Poe.

LEGGI ANCHE: Nosferatu, Robert Eggers vuole Willem Dafoe per il remake

Risalente ad ancora prima di The Witch e The Lighthouse, dunque, si tratta di una chicca del regista, che ha scelto di condividere quella che fu la sua prima collaborazione con il direttore della fotografia Jarin Blaschke e la montatrice Lousie Ford.

The Tell-Tale Heart di Robert Eggers

Il racconto di Edgar Allan Poe era già stato adattato in passato da Charles Klein e Leon Shamroy (in un film muto del 1928), da Ernest Morris (nel 1961) e, più di recentem, nel Tell Tale del 2009 con Ridley Scott come produttore esecutivo.

LEGGI ANCHE: The Last Thing Mary Saw, l’horror del Robert Eggers italiano (trailer)

Questa la dichiarazione rilasciata da Robert Eggers a IndieWire:

“Sono lieto di condividere The Tell-Tale Heart. È un film irregolare, ma il primo film che sono stato orgoglioso di fare. È anche la mia prima collaborazione con il DP Jarin Blaschke e la montatrice Lousie Ford, con i quali da allora abbiamo lavorato insieme, per cui è un film importante per tutti e tre. E con il sound designer Damian Volpe.

Inizialmente, volevo un attore incredibilmente fragile, in punto di morte, per interpretare il Vecchio, e mi sono reso conto che le condizioni delle riprese non sarebbero state adatte avendo girato il film in una casa abbandonata del 19° secolo nel New Hampshire, a febbraio. Che era sporca e fredda, per usare un eufemismo.

Mi sono detto, ‘Preferirei un manichino per interpretare il Vecchio piuttosto che un attore leggermente più giovane truccato’. Così è stato. L’idea di una bambola o di un burattino non vivente come antagonista è stata una scelta strana, ma che, nel bene e nel male, sicuramente rende il film unico. Sono anche particolarmente orgoglioso della performance di Carrinton Vilmont. Spero che il pubblico ci faccia caso”.